Lavoro. Provincia di Cosenza: continua il trend positivo anche nel II trimestre 2015

trend-positivoCOSENZA – Trainanti agricoltura, servizi, alberghi e ristorazione. é quanto emerge dal bollettino relativo al secondo trimestre 2015 diramato dall’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro della Provincia di Cosenza. Saldo complessivo tra assunzioni e cessazioni in miglioramento rispetto all’anno precedente.

Nel secondo trimestre del 2015 il saldo complessivo tra nuove assunzioni e uscite in provincia di Cosenza è in miglioramento rispetto a un anno fa (+4.448 in termini assoluti e +54,7%). In particolare, le comunicazioni totali di avviamento dei rapporti di lavoro in provincia sono state 46.568, con un incremento dell’8,4% in confronto al secondo trimestre del 2014. Le cessazioni complessive sono pari a 33.995, in diminuzione del 2,4% sempre rispetto al II trimestre del 2014. è quanto emerge dalla Nota trimestrale relativa al secondo trimestre 2015 dell’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia di Cosenza con la collaborazione scientifica dell’Istituto Demoskopika.

L’analisi degli avviamenti. Osservando i risultati del secondo trimestre del 2015 negli ambiti di attività economica delle imprese, si confermano che i settori trainanti del mercato del lavoro cosentino continuano ad essere nel periodo di riferimento, quello agricolo con il 33,9% dei nuovi avviamenti del trimestre (15.774 avviamenti), il settore dei servizi (8.653 avviamenti) con il 18,6%, il settore alberghi e ristorazione (6.549 avviamenti) con il 14,1% e della pubblica amministrazione (5.647 avviamenti) con il 12,1%, che insieme comprendono 78,7% del totale.

Le articolazioni territoriali dei CPI nel secondo trimestre 2015, registrano dinamiche nei flussi di assunzioni diversificate. I valori più elevati sono registrati nei Centri per l’impiego di Cosenza (12.814 avviamenti, il 27,5%) e Corigliano Calabro (10.500 avviamenti, il 22,5%) che da soli assorbono il 50% del totale avviamenti; più contenuto il numero di avviamenti avvenuti nei bacini di utenza dei Cpi di Paola (14,9%), di Castrovillari (14,1%), Rossano (12,8%) e Università della Calabria (0,1%).

Le tipologie contrattuali. La ripartizione dei flussi seconda la tipologia contrattuale nel II trimestre 2015, evidenzia che gli ingressi a tempo determinato (pari a 32.810) restano la modalità prevalente (una costante in tutti e sei i trimestri presi in esame) delle nuove assunzioni ma con una incidenza che è risultata in lieve aumento dal 68,8% al 70,5% rispetto al trimestre precedente ed in flessione rispetto al II trimestre del 2014 (in cui era pari al 72,5%). I nuovi contratti a tempo indeterminato sono risultati 6.174, l’incidenza è ancora bassa, pari al 13,3% del totale assunzioni, praticamente rimane invariata sia rispetto al II trimestre 2014 (13,4%) e su base congiunturale rispetto al I trimestre 2015 (13,3%). Per le altre tipologie contrattuali il 7,7% sono lavori a progetto o parasubordinanto (3.586 assunzioni), mentre per i tirocini (1.280 assunzioni) si registra un 2,7%. Ancora meno utilizzati risultano invece i contratti di apprendistato (564 assunzioni), solo l’1,2% e del lavoro intermittente (385 assunzioni, 0,8%). Il lavoro domestico si attesta all’1,8% (in totale 826 assunzioni).

Le figure più richieste dal mercato del lavoro locale. L’analisi dei flussi degli avviamenti avvenuti nel II trimestre 2015 secondo la qualifica professionale dei lavoratori avviati è importante per capire e anticipare le tendenze della domanda di lavoro, gli orientamenti delle imprese in termini di fabbisogni lavorativi e professionali, e più nello specifico le figure professionali più richieste dal mercato dal lavoro locale in un dato momento.
Il monitoraggio trimestrale si focalizza sulle prime 25 figure professionali più richieste dalle imprese, che, per il secondo trimestre 2015, assorbono il 58,7% del valore complessivo degli avviamenti dei rapporti di lavoro registrati. Le maggiori richieste di lavoro delle imprese locali riguardano principalmente figure professionali low level, di basso livello professionale (il 63,3%) tra cui spiccano i braccianti agricoli con il 50,9% del totale (13.436 in valore assoluto). Seguono le figure di medium level con il 28,5% dei casi, tra cui rientrano le professioni esecutive del lavoro di ufficio (7,5%), le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (15,2%) e gli artigiani, operai specializzati e agricoltori (5,8%). In questo livello di qualificazione, tra le figure emergenti con il maggior numero di rapporti di lavoro avviati, troviamo i centralinisti (1.012 avviamenti, il 3,8%), i camerieri di sala (814, il 3,1%), gli addetti alla vendita telefonica di beni e servizi (804, il 3,0%) e gli impiegati amministrativi (562, il 2,1%). Il livello di qualificazione più alto, high level, assorbe, infine, l’8,3% delle figure più richieste; riguarda le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (7,1%) e le professioni tecniche (1,2%). Tra le professioni intellettuali spicca il dato degli insegnanti di scuola elementare (1.061 avviamenti, il 4,0%) e gli insegnanti di scuola materna (808 avviamenti, il 3,1%).

Lo stock degli iscritti ai Centri per l’impiego. Nel secondo trimestre 2015, la popolazione censita presso i Centri per l’impiego della provincia cosentina risulta pari a 163.072 utenti. La loro suddivisione per condizione di disoccupazione evidenzia che la categoria più numerosa riguarda i “disoccupati”, pari al 50,5% del totale, di gran lunga maggiore a quella degli “inoccupati” e dei “giovani” rispettivamente con il 19,2% e 18,9%. Rispetto al I trimestre 2015 in cui risultavano 171.542, gli utenti registrano una flessione pari al 4,9%, in valore assoluto 8.470 utenti in meno.

Le donne rappresentano la quota maggiore del totale iscritti: 85.332 nel II trim 2015 pari al 52,3%, in flessione, -3,6%, rispetto allo stock delle iscritte al I trim 2015, mentre gli uomini in totale 77.740, sono il 47,7%, segnando una flessione, più marcata, -6,4%.

Per quanto concerne il livello di istruzione la percentuale maggiore di iscritti è in possesso di titoli di studio non elevati (50,9%), vale a dire di diploma di scuola media (32,3%) e titoli inferiori, un’altra quota consistente corrisponde ai detentori di diploma di scuola superiore (38,9%), mentre la percentuale minore (10,2%) ha un istruzione di livello universitario con laurea o titolo superiore.

A livello territoriale il bacino di utenza maggiore riguarda il Centro per l’impiego di Cosenza in cui si concentra ben il 40,7% del totale iscritti di tutta la provincia, segue Paola con il 20,0%, Castrovillari e Corigliano Calabro rispettivamente con il 15,4% e 13,6%; livelli minore di utenza e di iscritti riguardano il Centro per l’impiego di Rossano (9,7%) e dell’Università della Calabria (0,4%).

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