Dall’asilo nido comunale di via Livatino i primi auguri di Natale nel segno del dialogo interreligioso

cosenza_auguri_natale_multiculturali_asilo_levatinoCOSENZA – Perché dappertutto ci sono tanti recinti? Perché il colore della pelle non è indifferente? Perchè gli adulti fanno la guerra? Christian è un bambino filippino, altri, più piccoli, frequentano l’asilo nido comunale di via Livatino.

Ma è la sua voce da ometto a recitare i versi del poeta giapponese Hirozaku Ogura, qualcuno dei tanti perché che ogni bambino si chiede di fronte alle brutture del mondo. Intorno, tante candele accese, quelle dei genitori e delle operatrici della struttura per l’infanzia, gestita, come gli altri due asili nidi comunali, dalla cooperativa sociale OR.SA che ha voluto porgere gli auguri di Natale alle ‘sue’ famiglie in modo speciale: insieme all’Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, Mons. Francesco Nolè; al segretario dell’Associazione Al Rahma, Mohamed Fatih; a Debora e Susanna Giovannini della Chiesa Bethel. A fare gli onori di casa la coordinatrice pedagogica dei nido comunali Francesca Rina ed Alessandra De Rosa in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.

Davanti al grande presepe allestito nella scuola, poche parole da parte di ognuno, tantissima emozione: “Stiamo facendo vedere al mondo esterno che siamo tutti essere umani, non c’è niente che ci divida”, è il messaggio di Mohamed Fatih; “è bello ritrovarsi insieme e pensare che in cielo c’è il Padre di tutti”, così Debora Giovannini; “Questa è la strada da imboccare – commenta Mons. Nolè. Perché quando i bambini trovano un ambiente di pace, non c’è razza, non c’è religione, non c’è economia che ci distingue ma solo la dignità della persona. Diamo questo esempio di fratellanza”.

L’asilo nido di via Livatino accoglie 125 bambini, dei quali diversi di altra nazionalità, tra filippini, russi, ucraini, tunisini. “Siete l’oro e il petrolio del mondo – dice loro Alessandra De Rosa. A noi, e agli operatori di strutture d’eccellenza come questa, il compito di proteggere e far crescere questa straordinaria ricchezza”. “Ogni bambino che nasce è il Messia, è un portatore di pace – saluta così la montessoriana direttrice Francesca Rina – noi abbiamo il futuro nelle mani ed il compito di allevare la pace”.

Tornando al poeta, “Allora tutti si diranno Buon Natale, a Natale, un giorno”.

 

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