IPASVI: Inaugurata la nuova “Casa degli Infermieri” alla presenza del Presidente Nazionale Mangiacavalli

COSENZA – La nuova casa degli infermieri cosentini è pronta. Quasi 5000 iscritti, nella nostra provincia, da ieri, avranno la possibilità di essere accolti, “sentirsi protagonisti”, ricevere notizie e soprattutto collaborare, tutti insieme, per far crescere la professione. Una sede tutta nuova che il presidente provinciale Fausto Sposato, il vicepresidente Massimo Viola e tutti i componenti la macchina amministrativa hanno inteso inaugurare alla presenza del presidente nazionale Ipasvi Barbara Mangiacavalli, negli ultimi mesi più volte in Calabria.

“Una bellissima pagina del nostro Collegio, un segnale forte verso tutti gli infermieri e soprattutto nei confronti dei cittadini che devono essere i nostri quotidiani interlocutori. Aprire una nuova sede significa proprio questo; l’augurio infatti è che la crescita degli infermieri cosentini e calabresi sia strettamente correlata e proporzionale alla crescita dell’intero settore sanitario. Abbiamo, tutti noi, sia operatori sia utenti, bisogno di buona sanità”, le parole accorate del presidente Sposato.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Ordine dei medici bruzi, Eugenio Corcioni che ha ribadito la non più prorogabile strada da seguire, ovvero quella della comunione d’intenti e della comune visione.

Medici e infermieri insieme, sotto lo stesso tetto, per il paziente. Tra applausi e palloncini blu, dolcini e torte, foto ricordo e spumanti anche il presidente nazionale Mangiacavalli ha spinto sulla necessità che qui, a queste latitudini, il cittadino si avvicini alle istituzioni sanitarie.

“I nostri infermieri sono preparati, qualificati e pronti soprattutto, più di prima e con maggiore senso di responsabilità, ad apportare quell’elemento di valore in grado di far sì che la sanità pubblica e privata trovi e imbocchi la via più consona per la sanità”.

Il concetto emerso è chiaro: occorre fare prevenzione, far sì che il cittadino paziente conduca una vita migliore.

“Dal nostro punto di vista – ha enfatizzato la Mangiacavalli – occorre partire da modelli organizzativi diversi. La sfida calabrese ed italiana, al di là di piani di rientri e commissariamenti, è questa. Senza divisioni, in un gioco di squadra allargato, a mò di equipe, con professionalità”.

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