Rinnovo Rsu, Nursing Up: +30% di voti in Calabria, orgogliosi di rappresentare gli infermieri

VIBO VALENTIA – “In Calabria registriamo il 30% in più dei voti per il rinnovo delle Rsu 2018: un risultato eccellente del quale ringrazio tutti i colleghi infermieri che hanno dato la loro preferenza al Nursing Up e il dirigente sindacale Stefano Sisinni, per averci dato fiducia dall’alto della sua esperienza. Di certo ci ha premiato il progetto di fare gruppo e di rappresentarci come categoria professionale, un progetto messo in cantiere già da anni a Vibo Valentia e divenuto una sorta di modello. Proprio dalla necessità di riconoscerci come infermieri è nata la spinta per intraprendere l’attività sindacale, trovando la nostra identità nella sigla che ci somiglia di più da sempre”. Così Giuseppe Gliozzi, dirigente Nursing Up Vibo Valentia, commenta i risultati delle elezioni delle Rsu locali.

“Dieci anni fa abbiamo iniziato a lavorare da piccoli numeri – racconta – ottenendo già dall’inizio un buon risultato con tre rappresentanti, fino ad arrivare ad oggi che siamo il primo sindacato nell’Asp Vibo Valentia, sia come numero di delegati, stando ai dati pubblicati in delibera aziendale, sia come rappresentanti Rsu”. “Siamo stati eletti in cinque nelle ultime elezioni”, aggiunge il sindacalista. Il gruppo degli eletti è composto da: Giuseppe Marasco (36 preferenze), Nivia Federico (36), Serafino Pantano (36) e Francesco Muscia (28). Oltre al delegato Giuseppe Gliozzi che ha raccolto 72 voti e spiega orgoglioso come hanno fatto a vincere la sfida elettorale.

“Per prima cosa – argomenta – il direttivo ha contattato le persone che volevano condividere il nostro progetto, così abbiamo ricevuto adesioni spontanee e poi abbiamo cercato colleghi infermieri con le caratteristiche giuste per potersi candidare”. E’ stato importante effettuare questa ricerca di candidati perché il sindacato aveva bisogno di centrare obiettivi specifici, combattendo su alcuni fronti ben precisi. “Al centro delle battaglie che abbiamo deciso di intraprendere – sottolinea il delegato Nursing Up – c’è stato sin dall’inizio il tema del demansionamento, un fenomeno molto diffuso nella sanità calabrese che mette a rischio il personale tutto, per non parlare delle ricadute sui pazienti stessi”. Ma non solo.

“Un altro aspetto molto sentito dagli infermieri calabresi – continua Gliozzi – è il riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali, visto che nella nostra azienda c’è un ritardo storico nell’applicazione della normativa sugli avanzamenti economici. Il danno si riverbera in particolare sul personale che ha meno anzianità di servizio, mentre invece dovrebbe essere maggiormente gratificato proprio perché si trova in prima linea a dare il massimo”. Un ulteriore obiettivo che vorrebbe perseguire “è quello di essere di sostegno con il nostro entusiasmo ai territori vicini al Vibonese, mi riferisco a Reggio Calabria, Lamezia e Catanzaro, dove speriamo di portare al più presto il nostro metodo di lavoro”.

Per il direttivo Nursing Up Calabria il lavoro è diviso in settori: in primis c’è il settore giuridico, che segue i ricorsi e le vertenze dei professionisti sanitari; poi c’è la formazione, che prevede un calendario di corsi ECM residenziali aperti a tutti; a seguire il proselitismo, che vive di assemblee sui territori; e infine il settore relazioni esterne che si occupa degli appuntamenti con il direttore generale dell’Asp Vibo Valentia. Molte cose da fare e tante battaglie intraprese per il bene comune della categoria. In particolare, riguardo alla questione delle aggressioni al personale “che anche qui in Calabria sta diventando una problematica che va ripetendosi come nel resto d’Italia, abbiamo pensato di affrontare il tema chiedendo e ottenendo dall’azienda risposte”.

“Così abbiamo ottenuto nel nostro presidio un box di accettazione del Triage al Pronto soccorso di Vibo che funge da primo filtro proteggendo da eventuali aggressioni l’operatore, che in tal modo può interfacciarsi con l’utenza in sicurezza”. Ma sempre al medesimo scopo i rappresentanti Nursing Up hanno chiesto “che venga incrementato anche il servizio di vigilanza che deve essere sempre presente sul posto – auspica il delegato – a tutela del personale sanitario e dei pazienti stessi”. Ma non è finita perché il sindacato si sta muovendo verso vecchi e nuovi obiettivi, tra cui il ripristino del servizio mensa, “che è stata resa inagibile – denuncia – e mai più riaperta”.

Tra gli obiettivi a breve termine, Nursing Up lavora “sulla stipula di un nuovo contratto decentrato in cui vengano fissate delle regole ben precise a vari istituti, tra cui: la mobilità interna, lo straordinario e la pronta disponibilità”. Si guarda avanti, senza però dimenticare le battaglie vinte negli ultimi anni: ad esempio una vertenza per l’indennità semi-intensiva per i colleghi della Stroke Unit di Neurologia e il riconoscimento della giusta tariffa delle infusioni endovenose a domicilio per gli infermieri che fanno assistenza domiciliare. “Non ci stancheremo mai di denunciare la grave carenza di personale che si ripercuote sulla qualità del servizio – conclude – e i ricoveri in barella, un fenomeno odioso da limitare al massimo”.

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