Reggio, Falcomatà al convegno su Zaha Hadid: “Museo del Mare non sia opera divisiva ma accolta dall’intera comunità”

REGGIO CALABRIA – “Reggio deve avere il coraggio di essere ambiziosa, di andare oltre le contingenze del quotidiano, di aprire una prospettiva di crescita differente. In questi anni abbiamo lavorato duro per creare le condizioni normative, amministrative, economiche e sociali, affinchè la Città fosse pronta ad avviare il processo di costruzione di un’opera come il Museo del Mare di Zaha Hadid. Il rischio era, fosse mancato quel lavoro, che fosse percepita come una sorta di cattedrale nel deserto. Il punto che opere come queste non possono essere divisive, devono essere accolte dalla comunità in un afflato comune, in un processo identitario collettivo nel quale ognuno, per la propria parte, lavora per raggiungere l’obiettivo che, come è evidente, in questo caso non è solo un cantiere di un’opera pubblica, seppur imponente, ma una prospettiva differente di crescita per la città”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo nell’ambito dei lavori del convegno “La poetica di Zaha Hadid – Tra innovazione e cultura per un’evoluzione delle Città” promosso dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Reggio Calabria e svoltosi presso l’Aula Magna Quaroni di Architettura dell’Università Mediterranea.
“Come ho più volte avuto modo di chiarire – ha aggiunto il Sindaco – non è mai stata in discussione la bontà del progetto. Questa estate abbiamo avuto il via libera per il finanziamento dell’opera, attraverso fondi extracomunali da dedicare a infrastrutture strategiche. E’ chiaro però che per arrivare a questo punto c’erano dei nodi da sciogliere sui quali in questi anni ci siamo concentrati. Giusto per fare qualche esempio, sul piano normativo, noi siamo oggi in fase di approvazione del nuovo Piano Strutturale Comunale, del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, del Piano dei Parcheggi, del Piano del Traffico, del Piano del Verde, del nuovo Piano Spiagge e del Piano Regolatore Portuale, tutti strumenti finalizzati ad armonizzare un percorso di sviluppo che mette insieme ciò che Reggio è oggi e ciò che Reggio vuole diventare. Ed ancora per ciò che riguarda le infrastrutture, abbiamo lavorato in questi anni per realizzare le opere complementari al Museo del Mare, mi riferisco all’area del waterfront, all’Arena Lido, alla regimentazione delle acque e dei collegamenti fognari, al sistema di depurazione ed altri interventi che risultavano in qualche modo propedeutici all’avvio di quest’opera”.
“Oggi non siamo più nella fase del se, o in quella del quando, atteso che la copertura finanziaria è assicurata dall’imminente firma del Contratto Istituzionale di Sviluppo, che avverrà nelle prossime settimane, ma del come. Ed il come – ha spiegato ancora il Sindaco Falcomatà – non è meno importante degli altri aspetti. Passo dopo passo dobbiamo fare in modo che la città faccia proprio questo progetto, coinvolgendo il mondo accademico, le associazioni, le imprese, i cittadini. Il Museo del Mare non è un’opera fine a se stessa, non una semplice attività di rigenerazione urbana, ma un punto d’incontro che può costituire il fulcro di un masterplan più ampio sul quale scrivere il futuro della nostra Città”.

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