Vengo a voi in semplicità e letizia. Il primo saluto di mons. Nolè, nuovo Vescovo della comunità cosentina

vescovo_nole_cosenza_1Carissimi Cristiani della Chiesa di Cosenza – Bisignano, Presbiteri, Diaconi, Seminaristi, uomini e donne della Vita Consacrata, Autorità civili e militari, Popolo di Dio, vi saluto con le parole del Poverello di Assisi:
“Il Signore vi dia pace!”

Con animo trepidante ed emozionato, ma sereno e fiducioso, per la grande responsabilità che il Santo Padre Francesco ha affidato alla mia povera persona, confesso davanti a voi la mia fede, la mia speranza, il mio amore a Dio Trinità, al quale va ogni onore, lode e benedizione.

Invoco sulla mia persona e sul nuovo Ministero Pastorale, la materna protezione di Maria Vergine Immacolata, Regina e Madre della mia vita, della Chiesa e della bella Diocesi di Cosenza – Bisignano che la venera con il titolo di Santa Maria del Pilerio.

Prego i Santi nostri Protettori, Francesco di Paola, Umile da Bisignano, Nicola da Longobardo, Angelo d’Acri ed Elena Aiello, perché siano sempre presenti e vicini a me e a voi tutti.

Sono veramente felice: lascio una terra di Santi (Sant’Andrea Avellino, Beato Domenico Lentini, Beato Giovanni da Caramola, Venerabile Nicola Molinari) e ritrovo una terra ugualmente segnata dalla santità!

Saluto e abbraccio, con fraterna amicizia, Mons. Salvatore Nunnari, mio amato e stimato predecessore, che ha guidato la Diocesi con amore, passione e dedizione pastorale. Un saluto caro a Mons. Serafino Sprovieri che risiede in Diocesi, già conosciuto e stimato Pastore della Chiesa di Benevento.

Con altrettanto affetto fraterno abbraccio i Confratelli Vescovi della Metropolia e della Conferenza Episcopale Calabra. Ai fratelli Presbiteri, Diocesani e Religiosi, il mio affetto e la mia preghiera per crescere insieme nella comunione e nella testimonianza di un lavoro pastorale condiviso e partecipato, che diventa esso stesso la prima evangelizzazione per i fedeli a noi affidati. Con i Religiosi e le Religiose e tutti i Consacrati condivido la gioia di servire il Signore nelle specifiche spiritualità dei Fondatori che, messe insieme e vissute nella comunione reciproca, formano la ricchezza della Chiesa.

Saluto con particolare attenzione i Diaconi Permanenti e le loro famiglie, testimonianza viva della presenza di Gesù nel mondo.

Ai Seminaristi, che sono la gioia del presente e la speranza del futuro della nostra Diocesi, prometto la mia vicinanza assidua, paterna ed orante.

Prego il Signore perché tutti i Collaboratori Pastorali della Diocesi e delle Parrocchie, compreso tutto il meritorio mondo del Volontariato, siano cooperatori saggi, prudenti e generosi, coscienti che nella vigna del Signore c’è posto per tutti e per ciascuno, secondo i doni ricevuti dallo Spirito.

Un pensiero colmo di affetto e di speranza va agli Ordini secolari, ai Gruppi, alle Associazioni e ai Movimenti ecclesiali, nati soprattutto dopo la primavera conciliare, prezioso dono dello Spirito alla Chiesa missionaria.

Un saluto tutto particolare e una benedizione affettuosa alle famiglie, vero tesoro della Chiesa e della società, ma anche soggetto attivo della missione evangelizzatrice della Chiesa.

Saluto e benedico tutto il popolo di Dio dei Battezzati e ogni persona di buona volontà e in cerca della verità.

Saluto con deferenza e spirito collaborativo tutte le Autorità Politiche, Amministrative, Militari, Forze dell’ordine, Universitarie, Scolastiche, Sanitarie, Sportive e Imprenditoriali, offrendo la mia disponibilità ad educare insieme le coscienze alla legalità, al rispetto della persona e del bene comune.

Un abbraccio caloroso e ricco di speranza ai detenuti e al Personale di Custodia, agli ammalati e al Personale Ospedaliero, alle persone sole, anziane, diversamente abili, immigrati… e ad ogni persona che vive o si sente ai margini della società.

Un saluto gioviale e affettuoso ai giovani studenti o in cerca di lavoro, impegnati nel sociale, o in attesa di un futuro più dignitoso: la Chiesa vi è vicina e vi sostiene nel preparare con dignità e serietà il vostro futuro.

Carissimi, cosa dirvi?
In attesa di incontrarci e raccontarci le cose belle della vita, soprattutto della vita della Chiesa, che spesso vengono sopraffatte e sepolte dalle tante notizie negative e umilianti, vi invito a non perdere mai la speranza in Colui che ci ama e non ci lascia mai soli.

Il Mistero Pasquale non si conclude mai sul Calvario o nella tomba, ma all’alba del terzo giorno, il primo dopo il Sabato, con il trionfo del Risorto sul peccato e sulla morte, sulla cattiveria e sulla mediocrità.

Amo ricordare a me e a voi, come spesso ci ripete Papa Francesco, che la misericordia di Dio è sempre più grande di ogni nostro peccato e di ogni nostra umana debolezza!

Vorrei venire a voi in semplicità e letizia, sull’esempio di Francesco di Assisi e con l’ardente carità di San Francesco di Paola, non avendo altro da offrirvi se non la mia totale, umile, amorevole dedizione alla Chiesa e all’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo.

Tutto il resto: programmi pastorali, uffici e compiti, progetti e propositi, verranno di conseguenza se (mi rivolgo soprattutto ai Presbiteri, ai Religiosi, ai Diaconi e ai Seminaristi), ciascuno al proprio posto, darà il massimo di sé, in tutta umiltà e generosa disponibilità.

Infine vi chiedo di pregare per me, perché possa essere sempre un pastore saggio, illuminato, paterno e santo.

In attesa di vedere il vostro volto, invoco su tutti la benedizione celeste e la materna vicinanza di Maria.

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