Prolungata fino al prossimo 2 ottobre al Chiostro di San Domenico la mostra fotografica “Album di Famiglia”

mostra_fotografica_album_di_famiglia_cosenza_2015COSENZA – In occasione della chiusura, presentazione del concorso multimediale sulla figura di Giacomo Mancini. E’ stata prolungata fino a venerdì prossimo 2 ottobre la mostra fotografica “Album di Famiglia”, allestita al Chiostro di San Domenico, patrocinata dall’Amministrazione comunale, dalla Provincia di Cosenza, in collaborazione con il Comune di Malito e la Fondazione Carical e promossa dall’Associazione “Amici dell’Aria Rossa”, in collaborazione con l’Associazione “L’Impronta – Culture fotografiche”.

L’esposizione attinge ad una selezione di fotografie originali degli anni compresi tra il 1920 ed il 1970 e si sviluppa attorno ad un piccolo nucleo di scatti inediti realizzati dall’avvocato Ugo Leonetti negli anni ’40, nella dimora storica di Aria Rossa, a Malito, residenza della famiglia Mancini. Accanto a questo primo nucleo di scatti, la mostra include anche fotografie di periodi più recenti.

Le une e le altre restituiscono le atmosfere paesaggistiche dei luoghi e illustrano aspetti della vita familiare, privata e pubblica del secolo scorso.

“Album di famiglia”, nata da un’idea di Giosi Mancini, figlia del leader socialista Giacomo Mancini, più volte parlamentare e ministro ed ex sindaco di Cosenza, ha tra i suoi curatori Massimo Celani e la fotografa Laura Serani, uno dei nomi più significativi della fotografia italiana ed internazionale.

Tante le preziosità che arricchiscono il percorso della mostra, frutto della collaborazione di privati e fotografi che hanno messo a disposizione le foto dei loro archivi personali : una lettera della sorella Ginevra a Giacomo Mancini, scritta nel 2003, l’anno dopo la sua scomparsa, per il giorno dell’onomastico del fratello, una foto di Sandro Pertini a Cosenza nel 1956, un’altra foto dell’autunno del 1929, proprio all’Aria Rossa, con un giovanissimo Giacomo Mancini, accanto al padre Pietro e alla madre Giuseppina De Matera, un autoscatto del fotografo Giuseppe Raffaele Rose che, in una sorta di selfie ante litteram, si immortala insieme al celebre attore Nino Manfredi (abituale frequentatore dell’Aria Rossa e di casa Mancini), attorniato da un gruppo di fans, in occasione di una campagna elettorale del 1968. E poi la visita di Pietro Nenni a Cosenza nel 1965, uno scatto del maggio 1968 che ritrae Giacomo Mancini insieme a Riccardo Misasi e Cecchino Principe ed un altro, datato 1974, in cui il leader socialista viene ritratto con la madre Giuseppina De Matera al seggio elettorale dove si votava per il referendum sul divorzio. Anche se ad originare l’esposizione è stata una foto del 1925 che ritrae la nonna di Giosi Mancini, Giuseppina De Matera, appartenente a una delle più antiche famiglie di Cosenza, accanto ai figli Giacomo, Teresa, Franca e Ginevra, mentre il marito, Pietro Mancini, professore di filosofia e avvocato e primo deputato socialista della Calabria, era al confino di polizia in Sardegna. A ritrovarla è stato Mario Corigliano.

Per la giornata di chiusura della mostra, il prossimo 2 ottobre, sarà presentato ufficialmente, al Chiostro di San Domenico, alle ore 12,00, alla presenza del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, il concorso, aperto agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori e agli iscritti delle università calabresi, dal titolo “Giacomo Mancini Reload”. “Una ricerca multimediale dedicata a Giacomo Mancini in occasione dei cento anni dalla nascita, anniversario che ricorre il 2016, con l’obiettivo – sottolinea Giosi Mancini – di non disperdere le riflessioni e le buone pratiche di un’esperienza cruciale e ancora attuale per il Mezzogiorno”.

Nella commissione di valutazione degli eleborati figurano il giornalista Paolo Guzzanti, il filosofo Giacomo Marramao, il Presidente della Fondazione Carical Mario Bozzo, lo storico Coriolano Martirano, i docenti universitari Franco Piperno e Marta Petrusewicz e Maria Cristina Parise Martirano, Presidente del Comitato di Cosenza della Società Dante Alighieri.

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