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Mendicino, inaugurato il Museo Dinamico della seta

mendicino_museo_dinamico_seta_1MENDICINO (COSENZA) – La filanda Eugenio Gaudio è un gioiello di artigianato e tecnica costruttiva custodito sapientemente per più di 60 anni.

Da ieri mattina, dopo i lavori di restauro durati un anno, ospita il Museo Dinamico della Seta ed è finalmente aperta al pubblico. 250 metri quadrati per raccontare un pezzo importante della tradizione di Mendicino e delle sue maestranze. Antonio Palermo, sindaco del paese nelle Serre cosentine, ha inteso promuovere la bella iniziativa insieme al Magnifico rettore della Sapienza di Roma Eugenio Gaudio, nipote del proprietario della filanda, e Mario Oliverio, governatore della regione Calabria. Una giornata di festa e cultura.

La filanda forse è l’unica attiva in tutto il territorio, una delle pochissime in tutta Europa e che negli anni 40 ha consentito di creare industria e lavoro, a queste latitudini. Il rettore Gaudio si è anche commosso ricordando il nonno. E, ringraziando gli amministratori che hanno voluto fortemente riprendere questo “tesoro”, ha esortato i cittadini a visitare questi luoghi della memoria e della tradizione mendicinese e pure calabrese, se vogliamo. Un Museo dinamico della seta, dunque. Con gli attrezzi ripresi e utilizzati, con le travi in legno come un tempo, con la bellezza ed il fascino di quel baco apprezzato allora come adesso.

mendicino_museo_dinamico_seta_2Mario Oliverio si è detto convinto che la strada imboccata, attraverso quindi i canali della cultura, sia quella giusta ed opportuna per far risalire la china ad una regione che nulla ha da invidiare alle altre. “Esempi virtuosi di come si può fare e si deve fare in Calabria sono quelli che stamane stiamo vedendo realizzati tra l’altro in tempi record e davvero brevi, in controtendenza rispetto alle lungaggini burocratiche e amministrative riscontrate finora dai calabresi tutti. Poi c’è la storia in questi posti, siamo felici oggi, contenti anche di nuove opportunità che il Museo saprà apportare per la comunità”, ha avuto modo di dire Oliverio.

Per la cronaca infatti i lavori di restauro sono stati effettuati tramite i fondi Por dei precedenti anni ed oggi portati a termine. L’assessore ai Lavori pubblici del Comune, Francesco Gervasi, ha per questo ringraziato l’architetto Piera Palermo che ha seguito i lavori e tutte le maestrie del luogo che si sono adoperate per portare a compimento il progetto. Entusiasta, manco a dirlo, il primo cittadino: “Mendicino città della cultura e della seta”, ha rimarcato, quasi a lanciare un nuovo slogan da promuovere per il territorio. “Luoghi simbolo e suggestivi che, insieme al parco fluviale in via di ultimazione, consentono alla nostra bellissima cittadina di divenire, ancor di più e meglio, luogo di attrazione turistica e di scelta consapevole per lo sviluppo, in tutti i settori, dell’intera comunità calabrese. Non sarà e non vuole essere infatti il Museo di Mendicino ma il Museo dinamico del territorio, a servizio dei cittadini”.

Memoria e produttività. La Filanda donata in comodato d’uso al Comune è di proprietà della famiglia Gaudio, come detto. La signorina Gemma, 80 anni, ha tagliato il nastro e posato documenti storici, come le scritture contabili del tempo, gelosamente custoditi nell’abitazione familiare. “Mio nonno istituì la filanda nel 1915: oggi compie cento anni”, ha affermato il rettore Gaudio, sorprendendo i presenti. “ Oggi è testimonianza attiva dell’impegno, del valore, del lavoro e dell’abnegazione che i calabresi hanno saputo fare e portare”.

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