“Tourdion”: brano rinascimentale di pace cantato dal Piccolo Coro del Rendano

cosenza_castello_svevoCOSENZA – Tra le nuove opere artistiche che impreziosiscono la città di Cosenza grazie ai “lasciti” degli artisti partecipanti al progetto di Residenze Artistiche BoCs Art sul Lungofiume c’è anche una perla musicale di notevole valore, che vi proponiamo in questo video. Si tratta di “Tourdion, Quand je bois du vin clairet”, una danza rinascimentale di anonimo, eseguita dal Piccolo Coro del Teatro Rendano.

L’iniziativa si deve all’artista Arash Radpour, iraniano in Italia da molti anni, che ha partecipato alla sessione BoCs Art di ottobre-novembre 2015 e ha chiesto ed ottenuto la collaborazione di Maria Carmela Ranieri, Docente universitario e Direttrice del Piccolo Coro del Teatro Comunale.

Così ha raccontato l’esperienza lo stesso Radpour.

“Abbiamo deciso di procedere a un lavoro video che scandagliasse le molteplici capacità canore del talentuoso Coro del Rendano, composto da giovanissimi della Provincia di Cosenza, creato e innalzato dalla Ranieri, in collaborazione con il Maestro Luca Bruno, ad un alto livello musicale. Il lavoro ci ha portati a realizzare numerose registrazioni di canti polifonici, suoni ed effetti, tutti vocali, di gruppo o singole. I ragazzi e le loro famiglie hanno dimostrato una disponibilità, un amore per la musica, una versatilità e una serietà professionali mai viste prima trattandosi, in alcuni casi, di bimbi di 6-8 anni. Ad arricchire il tutto la voce solista di Sara Guglielmelli di Castrovillari, giovane astro nascente del canto, una delle voci più votate e amate dello Zecchino d’Oro.

Tra i potenziali brani presi in esame da me e la Ranieri per il progetto, non ho potuto fare a meno di innamorarmi di uno in particolare: “Tourdion, Quand je bois du vin clairet”, una danza rinascimentale, la cui musica polifonica e il testo sono anonime. Si narra, però, che intorno alla metà del ‘500 fosse una delle danze più in voga nelle corti francesi prima, quelle inglesi poi, e infine in diverse zone d’Europa. Ho trovato singolare che la Ranieri mi proponesse un testo goliardico che parla di vino, brindisi, balli e giravolte, data la giovane età delle cantanti, ma poi ho inteso e condiviso il suo pensiero in quanto canto di pace, di vita e di allegria, dove l’unica guerra che si propone è di bottiglie in festa. Di lì a qualche giorno gli attacchi di Parigi e il conseguente inasprimento del conflitto militare e culturale che vede oggi confrontarsi occidente e mondo islamico. Abbiamo creduto quindi necessario lanciare un messaggio simbolico, con questa musica francese, composta e scritta da Anonimo nel cuore della storia moderna europea, in anni altresì violentissimi, dove però la vita e la festa sono proposte come alternative al conflitto tra esseri umani.”

La registrazione del brano è stata eseguita nella Sala delle Armi del Castello Normanno Svevo di Cosenza, “luogo che per secoli è stato una fortezza militare e dove – spiega Arash Radpour – abbiamo dislocato il nostro esercito, composto da bambini e ragazzi pieni di gentilezza, di talento e di entusiasmo.

Uno “sfrontato” monito di vita, perché è nostra opinione che l’imbarbarimento nell’odierno dialogo tra culture distanti, con la cultura non abbia proprio nulla a che vedere. Dopo l’interesse che ha suscitato il nostro lavoro, tra festival musicali internazionali, gallerie d’arte ed istituzioni museali, con la Ranieri collaboriamo ancora a diversi progetti video-musicali in divenire, tra cui uno sviluppo di Tourdion, che vedrà nuovamente coinvolto il giovanissimo Coro in diverse location, in Italia e all’estero.”

Come le altre espressioni artistiche del progetto, anche questa andrà ad arricchire il futuro Museo dei Arte contemporanea progettato dal Sindaco Occhiuto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *