6000 anni di urbanizzazione in tre minuti

Dai primi agglomerati della Mezzaluna Fertile al boom di città del secolo scorso: la concentrazione abitativa dal 3700 a.C. al 2000, secondo i dati più aggiornati.

Capita talvolta di vedere mappe di come la popolazione mondiale si sia spostata e distribuita negli ultimi decenni. Ma ora possiamo osservare come si sono sviluppate le città nell’arco di sei millenni, dal 3700 a.C., con i primi nuclei urbani della Mesopotamia, fino al 2000. Max Galka di Metrocosm ha creato questa animazione partendo dai dati di uno studio dell’Università di Yale, pubblicato il 7 giugno.

Come leggerla. La mappa mostra, per ogni città, la data della prima registrazione del numero di abitanti storicamente documentata (da resoconti scritti o rilievi archeologici), che non corrisponde necessariamente alla data di fondazione del centro urbano. Le dimensioni dei puntini indicano la grandezza delle città, il loro colore il momento in cui sono sorte: le tonalità più “calde” mostrano quelle di più recente formazione. Si notano – a un certo punto – la nascita di Roma, Olbia, Milano.

Indietro nel tempo. Il progetto è ambizioso: finora l’archivio più completo relativo alla popolazione urbana, il U.N. World urbanization prospects, arrivava soltanto fino al 1950. Nel 1960, solo il 34% della popolazione mondiale viveva nelle città; oggi, vi abita il 54% dei terrestri, e nel 2030 vi sarà stipata il 75% della popolazione del pianeta. Ma l’urbanizzazione non è iniziata negli anni ’60: la migrazione in nuclei densamente popolati e ricchi di servizi ha una storia millenaria.

Due fronti. Colpiscono soprattutto la concentrazione di città – dilatata nel tempo -nell’area del Medio Oriente e del Mediterraneo, e il precoce sviluppo di centri urbani nel Mesoamerica, diverse centinaia di anni prima della nascita delle principali città europee. Di molte aree mancano dati e documentazioni storiche: per questo la mappa non può dirsi completa, ma è la più precisa e ampia visualizzazione storica elaborata sul tema.

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