Sanità, Corigliano-Rossano: sindacati, necessaria mobilitazione

sanitàROSSANO (CS) – “Le segreterie confederali comprensoriali Cgil, Cisl e Uil, dopo l’analisi della attuale situazione degli ospedali di Rossano e Corigliano, riuniti in unico centro spoke, non condividono e respingono la ventilata proposta riorganizzativa che accorperebbe tutte le branche mediche in un presidio e quelle chirurgiche nell’altro”.

E’ quanto riportato in una nota dei tre sindacati. ” Nel ribadire ancora una volta – scrivono Cgil, Cisl e Uil – lo squilibrio nell’assegnazione dei posti letto da parte della passata gestione dell’ASP, penalizzante il territorio della Sibaritide rispetto ad altre aree, non può essere accettata una riorganizzazione che non tiene conto del percorso dei pazienti, dell’unità delle cure, delle competenze mediche e mette in condizioni gli operatori sanitari di non operare in condizioni di sicurezza, oltre che apportare costi di ristrutturazione dell’esistente non certamente sostenibili dalla Regione Calabria in questa fase di piano di rientro dal debito in sanità.

Un percorso riorganizzativo – si legge – è iniziato negli anni passati basato sulle caratteristiche di accesso alle cure ospedaliere, frutto di un confronto e del contributo delle forze professionali, sociali e politiche. Esso è stato interrotto per mera incapacità dell’Asp di Cosenza di fare una seria politica del personale e applicare correttamente esuberi e mobilità”.

I sindacati, si legge, “chiedono semmai di riprenderlo e portarlo a compimento in attesa della costruzione del nuovo ospedale, il cui iter va portato a compimento nel più breve tempo possibile. Considerata la decisione del Commissario ad acta, Massimo Scura, che non vuole tenere in conto i pareri negativi delle forze professionali, è necessaria una forte mobilitazione unitaria di tutto il territorio. Per questo motivo – concluono i sindacati – le organizzazioni sindacali lanciano un appello ai Sindaci di Rossano e Corigliano, alla deputazione regionale e nazionale a tutte le altre forze politiche sociali, alle associazioni ad unirsi in un fronte comune in difesa del diritto alla salute di questo territorio”.

(AGI)

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