Costringono una nigeriana a prostituirsi minacciandola di morte con ‘riti voodoo’, arrestati tre connazionali

prostitute nigerianeprostitute nigerianeLECCE – In patria era stata contattata telefonicamente nel suo villaggio da una connazionale. Quest’ultima, in considerazione delle condizioni economiche precarie, le aveva promesso che in Italia le avrebbe procurato un lavoro come parrucchiera.

E, invece, dopo essere giunta clandestinamente a Lampedusa e poi a Lecce in casa della sua sfruttatrice, la giovanissima ragazza nigeriana è stata costretta a prostituirsi ogni giorno per strada ed a consegnare i proventi ai suoi aguzzini.

Il suo obiettivo era quello di raggiungere la somma di 25mila euro utile per il suo riscatto, la sua libertà e la restituzione del permesso di soggiorno che la sfruttatrice aveva curato di farle avere. La prostituta, che adescava i clienti nei pressi di piazzale Rudiae a Lecce, si è ribellata agli sfruttatori, suoi connazionali, facendoli arrestare dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile.

In manette sono finit Idahosa Stefy Ewere, 36 anni, la donna che l’aveva contattata, Mathew Ndidi, 25 anni e Lawrence Oduware, 27 anni, Devono rispondere di estorsione, rapina, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. A garanzia dell’impegno di restituire la somma la ragazza è stata sottoposta anche a un rito voodoo che avrebbe comportato la sua morte in caso di insolvenza.

L’epilogo di questa brutta storia è avvenuto grazie a una guarda giurata, che si è accorta che una piccola donna di colore veniva picchiata da due robusti e giovani connazionali. Ha chiamato i carabinieri, che hanno sorpreso i due con la povera ragazza.

Neanche la presenza dei militari ha fatto desistere la sua aguzzina dalle minacce, infatti la stessa l’ha minacciata di gravi ritorsioni in Nigeria nei confronti dei suoi familiari. La ragazza ha raccontato ai militari la sua storia aggiungendo di essere stata picchiata e rapinata dagli uomini diretti dalla donna, Idahosa Stefy Ewere, che era lì presente.

La vittima è stata accompagnata al pronto soccorso dove i sanitari hanno riscontrato lesioni al labbro superiore guaribili in quattro giorni. Ora è in una struttura protetta. I nigeriani sono stati rinchiusi in carcere su disposizione del pm Massimiliano Carducci.

Fonte: Adnkronos

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