Questione Tocilizumab, quando signori si nasce…

Ho appena guardato il filmato: ieri sera su Carta Bianca, Rai Tre si incontrano in collegamento da Napoli e Milano, il dottor Ascierto e il prof. Galli. Sono chiamati ad un confronto sul farmaco sperimentale di cui si fa un gran parlare in questi giorni.

“Non avete scoperto nulla, protocollo testato prima al nord” aggredisce Galli e continua… “Non facciamoci sempre riconoscere. La sperimentazione del Tocilizumab era già in atto da tempo in Cina e il primo ad usarlo qui è stato il dottor Rizzi a Bergamo. Prendetevi pure i meriti ma non fate quelli che tolgono a Cesare quel che è di Cesare e ai cinesi quel che è dei cinesi. Hanno cominciato loro e li abbiamo seguiti noi, stop! Il protocollo approvato dall’Aifa è vostro, peccato però che lo stesso protocollo era già applicato da tempo in almeno dodici ospedali. Non esageriamo a fare provincialismo perché è intollerabile”.

Ascierto, oncologo e ricercatore di fama, ha replicato con molto savoir faire, senza scomporsi: “Professore, le faccio solo presente che l’Aifa sta sperimentando il nostro protocollo…” Silenzio.

Questa l’accusa del Professor Massimo Galli, direttore e responsabile Malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco, al collega Paolo Ascierto (  che chiede con umiltà di essere chiamato dottore dalla conduttrice), oncologo e ricercatore dell’ospedale Pascale di Napoli dove da giorni si sta testando il Tocilizumab, il farmaco che ora ha ricevuto il via libera dall’Aifa per la sperimentazione. Tra l’altro il dottor Ascierto con grande onestà morale ed intellettuale, afferma che la scoperta è “l’uovo di Colombo” perché anche i colleghi cinesi di concerto con i napoletani avevano provato ad utilizzare il farmaco.

Poi esordisce questo Galli: la sua arroganza, la sua spocchia, la sua presunzione mi hanno dato semplicemente il voltastomaco. Se fosse stato vero che il farmaco era utilizzato da tempo perché mai in diretta su Uno Mattina qualche giorno fa ha affermato “di non aver visto mai in 42 anni di carriera qualcosa del genere (riferendosi al virus) e che non era a conoscenza di armi per combatterlo”? E se davvero il farmaco fosse stato “utilizzato in almeno 12 ospedali”… Cosa facevano, mi chiedo, lo “conservavano” per loro? Come i bambini dell’asilo che sono gelosi dei loro giocattoli??? Bravo “professor” Galli! Me ne compiaccio! E lei sarebbe un primario, anzi un medico? Mah…!

Evidentemente, se dovessimo utilizzare la stessa mala fede del medico Galli potremmo pensare che nella fase sperimentale del farmaco per l’artrite, si parlava di Napoli, perché se fosse stato un fallimento era pronta già “l’etichetta” di cialtroni, sfaticati, ruba stipendio? Ora che l’Agenzia per il Farmaco, ha fatto diventare lo studio un protocollo napoletano se ne fa una polemica per toglierci la paternità? ( La paternità poi di cosa? Come se si dovessero curare i malati in base alla loro appartenenza al meridione o al settentrione?)

Trovo tutto molto imbarazzante ed irrispettoso per la gente che ogni giorno muore. Per i medici che ogni giorno studiano nuove cure, tentano nuove strade.

La risposta di Paolo Ascierto non tarda ad arrivare in modo ufficiale quest’oggi dalla pagina dell’Istituto Tumori Pascale, di Napoli: “In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché TUTTI fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. (…) Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con cauto ottimismo … nel frattempo parte la sperimentazione di AIFA. Ce la faremo di sicuro!!!”

Signori si nasce, vergognati Galli!

Luisa Loredana Vercillo

https://www.youtube.com/watch?v=ZvflbzaX1i4

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