Metrotranvia, il sindaco Occhiuto risponde al presidente Oliverio e declina l’invito fissato per il 12 aprile

COSENZA – Di seguito, il testo della lettera del sindaco Mario Occhiuto in risposta al presidente della Giunta regionale della Calabria, Mario Oliverio:

Egregio Presidente,
in relazione alla sua missiva in oggetto specificata, mi preme ribadire alcuni concetti. Se da una parte è vero che la interlocuzione relativa all’opera è ventennale, dall’altra è altrettanto vero che tale interlocuzione non equivale alla integrazione di tutte quelle condizioni previste dalla legge per la definizione delle procedure.

In particolare, è fuor di dubbio che l’accordo di programma costituisce elemento formale e sostanziale che consente di avviare le procedure finalizzate alla realizzazione dell’opera, ivi compreso evidentemente l’avvio della gara d’appalto dei lavori.

Del resto, le stesse disposizioni citate nella sua in oggetto confermano che l’accordo di programma, che non è surrogabile da altre fattispecie di intese coordinate, è un prius – e non un posterius – “Per la definizione e l’attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l’azione integrata e coordinata di comuni, di province e regioni…”, tant’è che, in tali casi, il presidente della regione, “….in relazione alla competenza primaria o prevalente sull’opera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma, anche su richiesta di uno o più dei soggetti interessati, per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento” (arg. Da art. 13 L.R. n.19/2001). A ulteriore riprova di quanto si sostiene, può richiamarsi il contenuto dell’accordo di programma – finanche di quello pubblicato sul sito della Regione Calabria – laddove vengono definite le linee dell’accordo medesimo ed il contesto di quelle che, a mio parere, potrebbero rendere sostenibile un’opera che, altrimenti sganciata e non collegata ad un progetto complessivo di mobilità urbana, potrebbe andare in tempi brevi incontro ad un sicuro fallimento e, stavolta sì, con gravissimo pregiudizio per le popolazioni amministrate.

Del resto, larga parte della popolazione che usufruirà di un servizio di trasposto pubblico con al centro la metropolitana leggera, ha avuto modo di esprimersi in senso quantomeno fortemente critico verso l’opera e, soprattutto, verso la sostenibilità economica nel rapporto tra costi e potenziale utenza.

Soprattutto per questi motivi (e non per l’insinuante affermazione circa presunte richieste di “compensazioni” né tantomeno per una asserita ed indimostrabile volontà del Comune di Cosenza di considerare una concessione l’approvazione del progetto di metropolitana leggera) che mi sono battuto e continuerò a battermi per considerare sostanzialmente “vero oggetto dell’atto in questione” il complesso delle opere che potrebbero dare un senso compiuto ed una prospettiva – comunque abbastanza pericolosa – ad un’infrastruttura che andrà a modificare l’assetto del territorio apportando significative variazioni sia in termini strettamente urbanistici ed ambientali, sia delle abitudini della popolazione.

Quanto al contenuto dell’ultima versione dell’accordo di programma – in disparte l’inopinata esclusione di alcune opere pur previste nelle interlocuzioni che hanno preceduto la stesura – ricordo che la principale criticità manifestata è quella di avere sin da subito un quadro certo di riferimento non solo degli importi delle opere del progetto di mobilità sostenibile più volte illustrato, quanto degli elementi di spesa e dei canali di finanziamento. Condividendo, infatti, con Lei che la Regione potrebbe non essere tenuta a finanziare le opere comunque finalizzate – ed anche qui concordo con Lei e riproduco la sua espressione –“al miglioramento della mobilità sostenibile dell’area urbana”, cionondimeno continuo a ritenere “irrinunciabile” che nell’accordo di programma siano indicati, con chiarezza e precisione amministrativa, tutti gli elementi che valgano a rendere di immediata e diretta attuazione i progetti medesimi.

Per parte mia è indispensabile che l’accordo non debba prevedere ulteriori passaggi ed ulteriori verifiche di fattibilità; in sostanza, non intendo accettare che tra qualche tempo si debba nuovamente discutere della materia dell’accordo di programma, come, purtroppo, si è reso necessario finanche a proposito di progetti come la realizzazione del Museo di Alarico e il contratto di quartiere Santa Lucia II lotto.

Nessun equivoco, dunque, ma l’esatto contrario, vale a dire la volontà di evitare che equivoci possano sorgere in futuro sull’intero accordo di programma. Comprendo, perciò, l’insistenza di oggi, da parte dell’ente regionale; comprendo meno le ragioni per le quali analoga insistenza non sia stata esercitata ben prima dell’espletamento della gara d’appalto e solo dopo procedere a quest’ultima.

In tal senso, come ho già espresso, numerose sono state le mie diffide a Regione Calabria, tese a scongiurare una procedura di bando irregolare, proprio per la mancanza della sottoscrizione dell’AP. Ma la predetta non ne ha tenuto conto, con grave violazione delle norme procedurali; violazione che comporta – per la medesima – la impossibilità a consegnare i lavori.

Se, pertanto, l’intenzione della Regione Calabria è stata quella di procedere egualmente alla aggiudicazione dell’appalto, non può utilizzare ora questo argomento quasi al fine di costituire un presupposto di potenziale responsabilità del Comune di Cosenza, sì da costringerlo a sottoscrivere un qualsiasi AP.

Questo Comune, però, ribadisce la propria disponibilità ad una interlocuzione istituzionale che, con modi e forme evidentemente diverse da quelle che emergono dalla nota che si riscontra, porti ad una intesa che valga anche a contribuire a sanare una ingarbugliata situazione che esso non ha minimamente causato, al solo scopo di rendere l’opera compatibile e coerente con tutto l’assetto urbanistico della Città di Cosenza, che in 20 anni ha subìto notevoli mutamenti.

Tutto ciò premesso, e visto il tenore della missiva nel quale è contenuta la fissazione di incontro per il 12 aprile p.v., mi trovo costretto a declinare l’invito.

Cosenza, 10 aprile 2017
MARIO OCCHIUTO

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