Alla Calabra Maceri dei fratelli Pellegrino suggestivo avvio del Festival delle culture creative d’impresa a Km 0 dell’Associazione CrossMedia

RENDE  (COSENZA ) – Si presenta davvero con tutto il suo fascino, proposte e riflessioni che inevitabilmente susciterà nell’attento selezionato osservatore, il Festival delle Culture Creative d’Impresa a Km 0 che si terrà dal 20 al 24 settembre 2017 al Castello di Rende (CS), Museo Bilotti – arte contemporanea.

Un biglietto da visita di tutto rilievo nel tardo pomeriggio di ieri: l’Open Day presso la Calabra Maceri e servizi S.p.A. Non si smentisce dunque ancora una volta la “mission” di CrossMedia, Associazione Culturale che si occupa tra l’altro di relazione tra Creativi ed Imprese nel Km 0, con il focus sul tema della prima edizione del Festival: Memorie dal futuro.

In questa anteprima ufficiale del Festival infatti, suggestiva diventa la location scelta dallo staff di CrossMedia condotto dal direttore creativo Piergiorgio Greco: gli stabilimenti della Calabra Maceri, azienda leader nel settore della gestione integrata dei rifiuti nel meridione d’Italia, che ha fatto del riciclo e del recupero di svariate tonnellate di rifiuti di origine domestica, commerciale, industriale e artigianale, il punto di forza per consolidare e ampliare una cultura ambientale consapevole, da affidare al futuro. Quale migliore collocazione dunque, per una proposta culturale e di impresa che presenta in anteprima gli artisti che hanno partecipato al Concorso LiQ4 “Memorie dal Futuro” in una mostra dei 16 pannelli raffiguranti le opere vincitrici della selezione.

La partnership con l’azienda degli infaticabili fratelli Pellegrino, ha permesso non solo la visita guidata dei locali dell’azienda, ma soprattutto degli eloquenti intermezzi d’arte performativa. Una sorta di viaggio nel tempo (a Km 0) come ci documenta il brillante Account, CrossMedia, Fabiola Cosenza: un riciclo di materiali ed oggetti che hanno dato vita ad un’ambientazione delle opere esposte tra balle di carte e mostri di acciaio come muletti e ragni, suoni e rumori, foto e poesie… Un’esplorazione dell’ambiente e delle dinamiche presenti, per dirla alla Bauman, nella nostra “società liquida”.

Ed allora si può creare bellezza e crescita culturale e imprenditoriale con Francesco Barilaro allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, che con i 24 cestelli di lavatrice selezionati dal materiale messo a disposizione dalla Calabra Maceri, una catena ed un tubo di aria condizionata, ha dato vita ad una installazione dove una figura in movimento, un “omino senza nome”  (lo definiamo su due piedi insieme al giovane artista) ci rappresenta tutti nel “suo atto di venire dal passato ma anche di dissolversi nel futuro”. Ad accompagnare la visita tra lo snodarsi delle opere e la performance di Barillaro,  Costantino Rizzuti di Artis Lab, compositore e artigiano digitale con una formazione ingegneristica e una passione per l’uso creativo delle tecnologie che si è prodotto in un “campionamento” dei rumori di una intera giornata di lavoro dell’azienda ospite. Rumori che diventano musica, in un mix di suoni elettronici che spronano e inquietano, incalzano e riposano, tra gocce di acqua che cadono e assordanti mostri di acciaio che tirano su carta, che producono, oggetti per il nostro futuro.

Il Festival culture creative d’impresa si colloca negli eventi previsti dalla 52a edizione del Settembre Rendese e alcune delle opere esposte le vedremo realizzate come dicevamo dal 20 al 24 settembre presso il Castello di Rende. Una cinque giorni full immersion di mostre, workshop, performance, talk esposizioni di creativi-artigiani ed imprese.
Nei giorni del Festival una giuria tecnico-artistica e di pubblico voterà le opere di 10 Creativi che saranno selezionati per la pubblicazione su LiQMag, Magazine di arte e cultura contemporanea a Km 0 di cui Cross Media è editore, e vincitori del premio speciale “Arte Urbana”; ugualmente una giuria composta dai referenti delle aziende partner voterà poi i progetti di 5 Creativi che saranno selezionati anch’essi per la pubblicazione su LiQMag e vinceranno il premio speciale “Impresa liquida”.
16 in totale i Creativi in concorso selezionati e partecipanti all’Open Day di ieri e che potrete scoprire durante il Festival nel centro storico di Rende. Tra i tanti segnaliamo Alessandra Plovino con il suo “Sguardo al tempo”: “i sogni della gioventù si tramutano in ricordi di ciò che è stato e sarebbe potuto essere. Sul tavolo la consumazione della vita. Le ore passate e gettate. Gioventù e vecchia guardano verso diversi orizzonti ma entrambi con consapevolezza diverse”. La contraddizione delle “Memorie dal futuro” un tornare indietro andando avanti: un viso, uno scritto, un paesaggio che domani ci ricorderà come era stato.

Incontriamo poi “L’eterno rinnovarsi della vita che scandisce il suo tempo” come sottolinea Jenifher Barbuto nella sua Memoria del Tempo, dove, le meduse rappresentate, “nuotano nella realtà invisibile trasportando con se memorie dei secoli nel futuro che diverrà presente poi passato in eterno: ieri come oggi, domani come ieri. Il ciclo infinito del tempo, che trascina come correnti”.

Dalla sottile nostalgia del passato ed inquietudine per quello che sarà, ad un “futuro d’amore” per le “Memorie di gioia” di Ornella Mamone Capria con un progetto in cui, sui fili rettilinei di una antenna alta due metri verrebbero posati dei versi (in materiale leggero) per poi direzionarla verso un algoritmo (riportato su un foglio di polistirolo) consistente in una successione “di ogni istruzione d’amore sui miei e suoi vostri passi. Direziono il futuro”: segnali di gioia e speranza da captare.

Segnali necessari come non mai dopo la riflessione condotta da Salvatore Privitera per l’uomo divenuto quasi un oggetto in un mondo reso liquido dalla rete internet. L’opera evidenzia un globo che risucchiato dalla realtà liquida vede l’uomo appendere i sentimenti al chiodo e dove “l’anima si ritira in un angolo”, divenuta ormai solo un’ombra.

Lo sapeva bene il filosofo della ‘società liquida’ Zygmunt Bauman, teorico di una società che sfugge, in continuo cambiamento, appunto “liquida” a cui ci si può opporre riappropriandoci del posto che ci spetta in questo mondo.  La bellezza ci salverà, diceva Plotino nel III secolo d. C. e sarà proprio l’arte a farlo creando oggetti la cui comprensione forse ci sfuggirà, ma che ci spingerà a prendere consapevolezza del divenire storico, culturale, imprenditoriale del nostro tempo.

Luisa Loredana Vercillo

 

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