Bonus edilizia, FenealUil Calabria chiede correttivo al decreto: “Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilità delle operazioni” 

“Quello che manca ai bonus edilizi per non trasformarsi in un flop ed in generatore di frodi miliardarie è l’equità. Questi strumenti, pensati dal Governo per rimettere in moto uno dei settori trainanti dell’economia nazionale, sono stati pensati male, come sta emergendo in questi giorni sulla stampa, e stanno causando un aumento dei prezzi dei materiali edili e un impennata dei reati di natura fiscale.

Dalla introduzione di questi meccanismi incentivanti, poi, stiamo assistendo alla nascita esponenziale di imprese edili. Nell’ultimo semestre sono nate più di 11 mila imprese costituite con una semplice apertura di partita Iva senza dipendente alcuno col solo scopo di godere dei bonus.

Sarebbe bastato che il Governo mettesse dei paletti di accesso ai bonus edilizia ovvero che si consentisse l’accesso solo alle imprese qualificate, strutturate e presenti nel sistema da almeno un quinquennio.

L’edilizia è uno dei pochi settori, infatti, dove l’accesso è semplice ed è proprio questo che ha determinato la nascita di tutte queste aziende virtuali che, purtroppo, potrebbero seriamente danneggiare le imprese serie e strutturate.

Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilità delle operazioni altrimenti finiamo solo con il penalizzare le imprese e i cittadini onesti. Non mi convince, infatti, il teorema che nel mondo dell’edilizia si annidi il malaffare. In questa fase così delicata di transizione economica e sociale non si può generalizzare, sarebbe un errore fatale per quello che, senza tema di smentita, il settore trainante dell’economia calabrese.

Basterebbe che l’Agenzia delle entrare incrociasse i dati con le Aziende sanitaria provinciali, alle quali ogni cantiere deve fare la notifica preliminare dei lavori, per stanare le aziende irrispettose delle leggi e dei contratti.

L’Agenzia delle entrate ha di recente bloccato quattro miliardi di crediti legati ai bonus edilizi, tra cui una quota minima legata al superbonus. È solo il risultato dei primi accertamenti, a cui vanno aggiunte le indagini della Guardia di finanza che, anche in Calabria, sta accendendo i propri riflettori su questa materia. Le agevolazioni hanno attirato l’attenzione di “società anomale” che hanno  acquistato crediti di imposta per riciclare soldi sporchi.

Oltre all’aumento dei prezzi e alle frodi, uno dei problemi più rilevanti del superbonus riguarda anche i beneficiari delle agevolazioni.

Le analisi sui risultati dei bonus edilizi, infatti, mostrano come queste misure sono in generale poco eque: più della metà dei soldi pubblici investiti per le detrazioni finiscono per agevolare i contribuenti più ricchi.

Il settore delle costruzioni, poi, è arrivato al superbonus dopo anni di crisi in cui erano stati persi addetti e professionalità. Negli ultimi mesi c’è stata una corsa a trovare nuovi lavoratori da assumere in fretta per rispondere alle richieste dei clienti. Sono nate moltissime piccole aziende, spesso improvvisate, formate da un datore di lavoro e da uno o due dipendenti, con l’obiettivo di non lasciarsi scappare questa grossa opportunità di guadagno. La fretta ha inciso notevolmente sulla formazione dei nuovi lavoratori e, negli ultimi mesi, non a caso si sono incrementati gli incidenti nei cantieri.

I tempi ristretti per ottenere le agevolazioni, sebbene poi siano stati allungati dal Parlamento, ancora, hanno contribuito all’aumento dei rischi. Il superbonus, infine, ha aggravato alcuni fenomeni negativi già presenti nel settore: il ricorso ai subappalti, la scarsa o inesistente formazione dei lavoratori, gli investimenti limitati per la sicurezza sul lavoro, i controlli insufficienti. Quello che ne è emerso, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti e, amaramente, occupa le prime pagine degli organi di stampa.

Ciò nonostante auspichiamo in un adeguato correttivo al decreto che possa, una volta per tutte, adeguatamente normare la materia dei bonus che hanno dato un fortissimo impulso al settore edile”.

Così in una nota Maria Elena Senese, Segretario generale FenealUil Calabria.

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