Rende, nel mese della Memoria il giornalista Wlodek Goldkorn incontra gli studenti venerdì al Museo del Presente

Un incontro con gli studenti, una riflessione a più voci sul sionismo attraverso le parole di Theodore Herzl: in occorrenza del mese della memoria venerdì 24 febbraio alle 17,00 a Rende, si terrà l’incontro “Se lo vorrete non sarà un sogno” con il giornalista Wlodek Goldkorn.
Promossa dall’assessorato alla cultura, l’iniziativa si colloca nella serie di dibattiti intorno alla memoria storica.
Al Museo del Presente, nella sala Tokyo,  sarà presentato il libro I delusi, commedia di Herzl del 1883, finora mai edita, pubblicata dalle edizioni Brenner.
“«Se lo volete non sarà un sogno», la frase scritta nell’opera principale di Theodor Herzl Altneuland, “Vecchia nuova terra”, e ripetuta dall’autore al primo Congresso Sionista a Basilea nel 1897, divenne manifesto del movimento sionista: il sogno di chi partiva dall’Europa in fuga dai pogrom alla volta della Palestina col sogno in tasca di poter finalmente avere uno Stato”, ha spiegato l’assessora.
Dopo l’introduzione della storica Marta Petrusewicz, l’editore Walter Brenner, figlio dell’editore viennese Gustav Brenner, imprigionato a Ferramonti, narrerà agli studenti del liceo classico “Gioacchino da Fiore” la storia dei Brenner e della pubblicazione del volume.
Maria Teresa Dal Monte, curatrice e traduttrice del volume, già docente universitaria di letteratura tedesca, specialista di Herzl, interverrà sulla figura del padre del sionismo.
Seguirà una breve lettura di un brano tratto dalla commedia a cura della attrice Marisa Casciaro e l’intervento di Teresina Ciliberti, direttrice del Museo “Ferramonti” di Tarsia.
Infine a Wlodek Goldkorn, giornalista e scrittore, cultore delle judaica affidata la riflessione sul sionismo e la conclusione dei lavori.
“Le storie di ordinaria resistenza di chi ha subito l’Olocausto sono le stesse di chi, oggi, si trova costretto dalla guerra o dalla fame a varcare i confini della propria nazione o di chi è perseguitato per i propri ideali. Assistiamo oggi purtroppo all’uso della xenofobia e del razzismo quali veicoli di raccolta di consenso e che si insinui tale sentire nelle giovani generazioni è questo meccanismo da sabotare attraverso l’esercizio costante dell’uso della memoria storica. Le occasioni d’incontro con gli studenti, il confronto e il dibattito con i ragazzi debbono essere moltiplicate con consapevolezza e impegno civile, senza retorica”, ha concluso Marta Petrusewicz.