Sentenza Tar su Circolare veloce area urbana, il Comune di Cosenza ricorrerà al Consiglio di Stato e alla Corte di Giustizia Europea

palazzo-dei-bruzi_comune_cosenzaCOSENZA – E’ veramente paradossale pensare di impedire ai Comuni di offrire servizi migliori ai propri cittadini con risorse pubbliche, mentre la Regione viola impunemente la legge continuando con affidamenti diretti delle concessioni di trasporto pubblico locale.

Il trasporto urbano ed extraurbano possono e devono coesistere in un sistema virtuoso di rispetto delle regole e, soprattutto, nell’interesse dei cittadini che devono poter scegliere il servizio migliore, pertanto non si può accettare che il danno ricada sugli utenti costretti a non poter usufruire di servizi che consentano la mobilità in modo economico e sostenibile.

Il riferimento è alla sentenza del Tar sul servizio di Circolare veloce Cosenza-Rende-Unical, sentenza che, presentando numerosi aspetti di discutibilità, verrà impugnata. Il Comune di Cosenza ricorrerà infatti al Consiglio di Stato e, se necessario, alla Corte di Giustizia Europea.

La sentenza presenta infatti diversi punti contraddittori in spregio alla competenza regionale (leggi 23/99 e 67/12), richiamata nella sentenza stessa, in particolar modo riguardo alle competenze in materia di trasporto pubblico locale riservate ai Comuni così come previsto dal Testo Unico Enti Locali.

In ogni caso, senza volere entrare nel merito degli aspetti giuridici di cui si occuperanno gli avvocati di palazzo dei Bruzi, l’Amministrazione comunale intende sottolineare la vacuità del comunicato diramato dal Consorzio Autolinee, che appare tendenzioso ed inutile in una situazione ancora non definitiva.

Sovente, questa Amministrazione è stata protagonista, tramite i suoli legali, di clamorosi ribaltamenti dei giudizi dei gradi inferiori, pervenendo a vedersi riconosciuta Giustizia in una fase successiva.  Ricorreremo per questo motivo, come annunciato sopra, al Consiglio di Stato e alla Corte di Giustizia Europea. Siamo certi di essere nella ragione, soprattutto perché siamo animati dalla intenzione di veder riconosciuti i diritti dei cittadini, quali la mobilità e il diritto ad un ambiente salubre e salutare, posto che l’utilizzo del mezzo pubblico, nell’ambito di un efficiente sistema di trasporto locale, scongiura l’uso del mezzo proprio. I danni che stanno subendo i cittadini sono immani e per questo andremo avanti in una partita giudiziaria che è tutt’altro che chiusa.

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