COSENZA – La provvisorietà del campo di emergenza ROM di Vagliolise – allestito dall’Amministrazione comunale dopo lo sgombero delle baracche sul fiume, dove regnava il degrado assoluto e nell’assenza delle più elementari norme di sicurezza – è insita nel concetto stesso di emergenza.
Una soluzione a tempo, quello necessario all’Amministrazione comunale per decidere il percorso da seguire affinché questi 107 nuclei familiari, attualmente ospitati nel campo, arrivino a trovare una loro collocazione definitiva.
Dalla riaffermazione di questo principio inequivocabile, è ripartito il confronto mai interrotto tra rappresentanti del Comune, – il capo di gabinetto Carmine Potestio, il vicesindaco Luciano Vigna, l’assessore alla protezione civile Carmine Vizza, la consulente Alessandra De Rosa, il comandante della Polizia Municipale Giampiero Scaramuzzo, il Dirigente della Protezione civile Domenico Cucunato ed un funzionario dei servizi sociali – ed una rappresentanza di ROM, insieme a Maria Francesca D’Agostino, volontaria dell’associazione ‘Scuola del vento’. Un incontro nato dall’ultima emergenza, quella di alcune tende in cui si è infiltrata dal terreno l’acqua piovana, che comunque l’Amministrazione comunale stava già affrontando e risolvendo. Da qui l’occasione per ribadire che sull’esperienza del campo bisogna scrivere la parola fine. Di questa esigenza si è fatta portavoce la D’Agostino affermando “è ora di organizzare la fuoriuscita. Con le piogge e il freddo nel campo non ci sono più le condizioni di vivibilità”.
L’operazione presuppone un iter, che parte dal censimento dei nuclei familiari presenti, ed il Comune lo ha di recente aggiornato, e soprattutto dalla raccolta di alcuni dati che sono indispensabili all’Amministrazione, cioè le intenzioni delle famiglie Rom: ritornare in Romania o rimanere qui, fittando un alloggio. Questa procedura è stata già avviata, Alessandra de Rosa ha raccolto il dato relativo a 42 nuclei familiari. Non nasconde Carmine Potestio che il lavoro sarebbe in una fase più avanzata se durante il mese di agosto, quando da parte dell’Amministrazione comunale c’è stata più di una visita nel campo d’emergenza, le famiglie Rom fossero state presenti mentre ne sono state trovate sempre pochissime rispetto alle centosette registrate.
In ogni caso, si prosegue con questo lavoro per dare poi seguito a quanto stabilito anche nell’ordinanza del Sindaco Occhiuto, cioè la concessione di un contributo una tantum per sostenere le famiglie regolarmente censite nella fase di ritorno in patria o nella locazione di un alloggio.