Rende, rientro a scuola con “gelo”. Fila tutto liscio?…

RENDE (COSENZA) – Divampa la polemica tra genitori e amministrazione comunale di Rende. Oggetto della disputa il freddo delle aule, questa mattina, alla riapertura dopo la pausa vacanziera. Si ritorna a scuola, ma non tutto fila liscio come si vuol far credere. Questo pomeriggio da parte dell’amministrazione comunale si da conto della mattinata scolastica; “lo staff” compiaciuto, visto il tenore del messaggio postato, nella pagina Facebook del Sindaco, scrive: “QUESTA MATTINA SCUOLE APERTE, RISCALDAMENTI ACCESI FIN DALLE PRIME ORE DEL MATTINO E REGOLARE SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI. Nelle scuole di Rende sono regolarmente partiti tutti gli impianti termici, grazie, anche, agli interventi di messa a norma e di efficentamento energetico effettuati nell’ultimo anno che hanno riguardato oltre metà delle centrali termiche. Abbiamo avuto un problema nella scuola elementare di Surdo con la ritardata accensione dei riscaldamenti a causa delle tubazioni gelate. Quest’ultima sarà interessata, nei prossimi mesi, di interventi di efficentamento e di miglioramento tecnlogico. Si ringrazia la squadra comunale e i tecnici che, questa mattina, hanno effettuato l’attività di monitoraggio e di controllo al corretto funzionamento degli impianti”.

Seguono, a questo post, inviato anche alla stampa come comunicato, una quindicina di commenti, come potete verificare voi stessi, in cui i cittadini mettono in evidenza che le scuole erano fredde, che i riscaldamenti non sono riusciti ovviamente a far innalzare la temperature nelle aule e in alcuni casi le accensioni si sono avute in ritardo rispetto a quanto annunciato dallo staff nel pomeriggio di ieri, così come in anticipo sull’orario di uscita, sono stati spenti i caloriferi.

Premesso che scrivo senza intento polemico, o per motivi trasversali, nè posseggo una tessera di partito; premesso che non mi piace chi critica, nè criticare chi ricopre incarichi perché è sempre facile essere “dall’altra parte” e “picconare” il lavoro di chi (fino a prova contraria) lo svolge in buona fede e con tanta buona volontà. Alcune riflessioni, però, sorgono spontanee e la faccenda del riscaldamento post vacanze natalizie, soprattutto dopo questo comunicato emesso dal Comune e postato sui social, mi da la possibilità di esternare alcune considerazioni.

Innanzitutto senza possibilità alcuna di essere smentita, per esempio, posso dire che l’impianto a nella Scuola Primaria di Santo Stefano ha iniziato ad entrare in funzione alle 7.20  (il comunicato dice che i termostati sono partiti alle 5); leggo che “nessuno ha abbandonato le lezioni o ha fatto protesta per l’eccessivo freddo trovato nelle aule” … Per le mancate proteste di cui si parla nel comunicato niente di più falso perché basta andare sui social per leggere il contrario, per l’abbandono delle lezioni ugualmente posso affermare che nella scuola Primaria di Santo Stefano, in tutto il plesso, volendo proprio esagerare, erano presenti un numero esiguo di bambini uguale situazione nella materna. Ora sarà pur vero che sia stato svolto “un lavoro serio, in silenzio e senza squilli di trombe da parte di un ufficio tecnico instancabile” come si legge, e sicuramente è stato fatto il meglio! Ma non è onesto fare tali affermazioni sul fatto che tutto sia “filato liscio”. Non è onesto intellettualmente.

Il punto non è il freddo che va risparmiato ai figli o il fatto di volerli eccessivamente tutelare come qualcuno ha detto, anche perché in tempo di virus e meningite, e via, diciamocelo, anche di pidocchi (a proposito a quando una bella disinfestazione visto che dopo il referendum è mancata?) il caldo eccessivo fa male, quanto piuttosto una certa disorganizzazione, una certa supponenza ed anche perché no? Un po’ di trascuratezza. Ci rendiamo conto che il sindaco, dott. Manna, ha ben altri pensieri ed anche lo staff, ma non sarebbe stato più semplice chiudere la scuola ed effettuare controlli e valutazioni senza i pochi bambini nelle aule? (per esempio sempre a Santo Stefano come accade di frequente le tubature hanno perso acqua incentivate forse dalla pressione  e tubature fredde e l’aula del terzo piano ospitante una 5a di cui erano presenti due, dico, due bambini, si è ritrovata con il pavimento bagnato: preciso come riportato dalle insegnanti, che non è una situazione verificatasi solo però in relazione ai riscaldamenti spenti da tempo ). Non credo, non crediamo in tanti comunque che la perdita di un solo giorno di lezione avrebbe arrecato danno.

Non solo la Scuola Primaria e Materna di Santo Stefano hanno avuto ed hanno dei disagi e problemi irrisolti. Di quante scuole cittadine si sono visitate le aule non a nor ma di legge? Di quante scuole ci sono i collaudi, gli impianti a norma, servizi igienici e arredi accettabili? Forse la risposta è nel fatto che in concreto l’attenzione verso le strutture scolastiche cittadine lascia un po’ a desiderare: per esempio nei plessi di Santo Stefano il Sindaco non ha mai fatto una capatina, ma neanche l’assessore alla Pubblica Istruzione si è mai visto. Altrimenti non si squillerebbero le trombe per un servizio a cui i cittadini hanno diritto.

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Il report della Pubblica Amministrazione dice chiaro che (e attingo da quanto scritto sul sito del Comune): è necessario il “raccordo fra ufficio tecnico del Comune e le dirigenze scolastiche per la risoluzione di problemi relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli istituti scolastici fino alla scuola secondaria di primo grado.” Ecco, i dirigenti scolastici li abbiamo visti spesso nelle nostre scuole rendesi, ma gli amministratori? Certo alcuni addetti di buona volontà rispondono sempre con solerzia al telefono e spesso vengono in soccorso, ma l’onore di far vedere le aule delle nostre scuole al Sindaco a quando? E non parliamo della presenza ai concerti natalizi…

Per esempio, come già denunciato, alla Scuola Primaria di Santo Stefano c’è almeno un bagno alla turca, roba inventata nell’800, e i bambini sono costretti a sentire un dolce e piacevole profumino proveniente dalle “pezze” impregnate che materialmente nel buco della latrina, ha messo chi cerca di risolvere, alla buona, il problema; ed ancora, i vetri pericolanti, rotti, acuminati, che i genitori hanno provveduto a proprie spese a ricoprire con una pellicola apposita; o anche una pensilina divelta, all’ingresso, che ad ogni folata di vento, rischia di cadere sulla testa di un eventuale passante, soprattutto bambini in uscita ed ingresso. Bene amministratori volenterosi, vi diamo atto che, lì dove sono fallite amministrazioni di tante città italiane con l’operazione “scuole calde”, almeno avete provato! Fate un altro piccolo grande sforzo: passate per le scuole, ascoltate, guardate con i vostri occhi, valutate con il buon senso quello che in epoca giustinianea, attraverso la compilazione delle Digestae et Pandettae, i commentatori elevarono a modello normativo di condotta: la diligenza del buon padre di famiglia, quella dell’uomo medio. Già basterebbe.

Poi le trombe le squilliamo a ragione; in segno di giubilo. Grazie.

Luisa Loredana Vercillo

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