ARCAVACATA DI RENDE (COSENZA) – Di seguito il discorso di Bashar Swaid, rappresentante della comunità degli studenti internazionali. Il giovane è di Aleppo ed ha emozionato i presenti con la sua testimonianza.
“Signor Presidente della Repubblica Italiana, autorità presenti, ringrazio di cuore l’Università della Calabria per avermi dato la possibilità di parlare davanti a voi, come esponente della comunità dei ragazzi internazionali che sono di casa, qui nel campus di Arcavacata.
È con molta emozione che leggo questo mio messaggio, in Italiano, spero mi perdonerete…
Più di tre anni fa, ho dovuto lasciare Aleppo, una delle città più antiche e belle del mondo, la mia città di origine, ma volevo proseguire la mia attività scientifica e ho fatto domanda per una borsa Unicaladmission dell’Università della Calanria, alla ricerca di una nuova possibilità. Aleppo la conoscerete forse per le immagini TV di questi ultimi mesi ma non mi basterebbe una giornata per raccontarvi la sua bellezza e il valore che quei luoghi hanno per me, la mia famiglia e il mio popolo.
non è stato facile venire fin qui ma non dimenticherò mai gli sforzi enormi che sono stati fatti per me dall’Ufficio Internazionale e dal Centro Residenziale di questo ateneo per facilitare le procedure legate al mio arrivo.
ma ce l’ho fatta. E successivamente, la mia gioia è stata ancora più grande quando ho potuto riabbracciare mia moglie Hadya, anche lei, oggi, studentessa Unical e Luna e Ahmad, i nostri due straordinari bambini. Anche loro qui sono felici e studiano con i loro compagnetti italiani nella scuola di Arcavacavata.
Ma il cambiamento più importante è stato quando io e mia moglir siamo risultati vincitori nella selezione per l’ammissione a una delle più avanzate scuola interdisciplinari di dottorato: il Dottorato in Scienze e Ingegneria dell’Ambuente, delle Costruzioni e dell’Energia, che ci ha permesso non solo di ricominciare nel nostro percorso di formazione e di ricerca scientifica, ma anche di proiettarci verso una vita totalmente nuova.
Il punto di partenza è stato quando ho incontrato la professoressa Roberta Lucente, del Dipartimento di Ingegneria Civile, che ha manifestato la sua disponibilità e il suo interesse a supervisionare la mia ricca relativa allo sviluppo di nuovi meccanismi per reintegrare gli spazi urbani distrutti durante la guerra ad Aleppo. Più tardi, altri due professori di Matematica e Scienze cognitive hanno espresso anch’essi il loro interesse, per dare così inizio a una serie massiva di attività formative e scientifiche.
Le attività di ricerca portate avanti durante il corso di Dottorato, sono state una inestimabile esperienza di apprendimento, nel corso della quale io ho acquisito conoscenze su una delle più avanzate tecniche di complessità (i processi evolutivi), oltre ad approfondire le mie comoscenze sui componenti degli organismi viventi, sulle loro relazioni, sui loro comportamenti e sulla loro genesi. Ho sviluppato una buona esperienza nella progettazione parametrica e, in particolare, nei processi computazionali e nei linguaggi di programmazione, sia visuali che dei codici, strumenti che oggi si configurano come mezzi straordinari per il lavoro degli architetti.
Durante la frequenza del corso di dottorato, attraverso il supporto fornitomi dal mio Dipartimento di Ingegneria Civile, ho potuto partecipare a molte conferenze internazionali, nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Germania, in Turchia e in Italia, dove ho presentato e discusso i principali risultati della mia ricerca. Inoltre sono stato invitato, in qualità di relatore, alla conferenza internazionale di Stoccarda per sviluppare strategie di ricostruzione per la città di Aleppo, dopo la guerra. Risultati intermedi della mia ricerca sono stati discussi in tre sessioni-poster presso l’Università della Calabria e sono stati pubblicati in nove lavori scientifici, selezionati sulla base di peer review.
Durante l’ultimo anno del mio Corso di Dottorato, ho ottenuto l’iscrizione all’ufficio europeo dei brevetti, per depositare, come mio primo brevetto, l’innovativo sostema generativo che ho sviluppato sotto la supervisione dei miei tutors.
Ora, a tre anni dall’inizio di questo percorso, io guardo alla possibilità di tornare ad Aleppo, per contribuire alla ricostruzione di ciò che è stato distrutto dalla guerra, e di cominciare la seconda fase di questo cammino, che potrebbe non finire.
E quando sarò sulla collina di Aleppo guarderò a Nord Ovest, verso la Calabria e l’Italia, dove avrò speso parte della mia vita e della mia famiglia, guardando ad un paese amico e generoso, che porterò sempre nel cuore.
Grazie Presidente, grazie Italia.
Bashar Swaid