Collaborazioni accademiche internazionali, arti visive ma anche letteratura e teatro nel segno del legame con il territorio: sono le residenze artistiche dei BoCs Art dirette dal prof Di Pietrantonio

COSENZA – Un progetto, quello delle residenze artistiche di Cosenza, che da quest’anno si apre a una importante multidisciplinarietà.
Progetto partorito dalla visione lungimirante e utopica del sindaco Mario Occhiuto. E non a caso, a proposito di idee utopistiche, questa mattina nel BoCs Art Museum all’interno del complesso monumentale di San Domenico è stata citata “La città del sole” di Tommaso Campanella.
L’occasione è stata la presentazione del nuovo ciclo delle residenze che, dopo l’esperienza di ospitalità dello scorso dicembre rivolta ad artisti del teatro di strada, riprenderà a breve con altri arrivi che riapriranno le case-atelier ai piedi del centro storico.
Diverse le novità illustrate oggi nel corso della conferenza stampa incentrata sulle prossime attività, a cominciare dalla presentazione ufficiale del curatore Giacinto Di Pietrantonio, nominato un mese fa. Docente di Storia dell’arte, Sistemi editoriali per l’arte, Teoria e Storia dei metodi di Rappresentazione presso l’Accademia di belle arti di Brera, a Milano, Di Pietrantonio vanta un curriculum di tutto rispetto con numerose direzioni di gallerie, rassegne visive e fondazioni d’arte, con uno sguardo sempre attento alla valorizzazione dei giovani emergenti.
Le residenze artistiche firmate Di Pietrantonio saranno inaugurate il 17 maggio e si distingueranno per uno slancio di apertura al territorio ancora maggiore rispetto a prima. Del territorio si raccoglieranno stimoli, contaminazioni, talenti.
“Il progetto BoCs Art è uno dei più interessanti del settore Cultura del Comune di Cosenza – ha sottolineato il dirigente Giampaolo Calabrese – Un progetto che davvero dà il senso di una città europea. Si tratta di strutture stanziali in movimento, con cultura produttiva e non effimera. Una grande sfida quindi, siamo felici di avere con noi il professore Di Pietrantonio e il suo prestigioso carico di esperienza”.
L’apertura culturale, in questa fase più matura registrata dalle residenze dei BoCs, riguarda molteplici ambiti. Innanzitutto, la collaborazione con quattro Università: l’Università della Calabria, l’Università Statale di Milano, la Federico II di Napoli e l’Università Lubumbashi del Congo. Proprio dal 17 al 31 maggio i BoCs Art ospiteranno artisti congolesi con un programma ricco di incontri e laboratori.
Ne ha esposto il significato il professore Rosario Giordano, in rappresentanza del Dipartimento di Storia dell’Unical che ha già promosso in passato iniziative sulla pittura congolese, presente alla conferenza stampa insieme alla collega Flavia Aiello: “In Congo – ha esordito Giordano – è in atto una crisi di cui si parla poco. Noi ci occuperemo di migrazione e mobilità in Africa, in Europa, nei vari continenti. Il Congo oggi è conosciuto in tutto il mondo per i suoi artisti e lo spazio dei BoCs Art ci dà modo di portare avanti collaborazioni internazionali”.
Ennesima novità è data dalla Residenza artistica che a giugno poi ospiterà i 16 componenti della compagnia teatrale che porta in scena il “Sogno di una notte di mezza estate” di Michele Schiano di Cola, spettacolo che debutterà in prima assoluta per il Napoli Teatro Festival Italia di Ruggero Cappuccio al teatro Bellini il 13 e il 14 giugno. Naturalmente, in occasione del passaggio a Cosenza, l’opera calcherà anche le tavole del Rendano.
Il curatore Di Pietrantonio ha in mente un percorso dalle linee chiare e definite. “Il mio lavoro risponderà ai cittadini di Cosenza – ha subito affermato prendendo la parola – I BoCs Art sono un luogo straordinario, e del resto qui in Calabria siamo nella terra di Tommaso Campanella che ha scritto La città del sole. Sappiamo quanto sia più che mai necessario avere un atteggiamento basato su ideali, e la cultura è un veicolo fondamentale. A Cosenza ho trovato un’Amministrazione competente e di qualità. Ho intenzione di dedicare le ‘mie’ residenze alle arti visive e non solo. Per il primo appuntamento ho pensato di invitare artisti che lavorano in gruppo. Mi sembrava interessante monitorare e portare in evidenza questo tipo di esperienze. In seguito, si svolgerà una residenza che sarà curata da me e da altri giovani curatori che sceglieranno insieme a me degli artisti, lavorando non soltanto sull’opera d’arte ma anche su un discorso critico. Faremo poi una residenza con scrittori, scrittori-artisti e artisti-scrittori”.
Da qui, appunto, la multidisciplinarietà.
“Ma io – ha aggiunto Di Pietrantonio – voglio lavorare molto sul territorio. Le opere devono nascere da un rapporto molto stretto con i cittadini, per questo faremo dei work shop coinvolgendo le scuole e la cittadinanza nonché realtà quali la ceramica di Bisignano, il Festival del fumetto eccetera. A dicembre non ci sarà una residenza artistica vera e propria, però lavoreremo sul Natale chiamando artisti stranieri che lavorino sul tema delle festività”.
Fra le novità introdotte dalla guida di Di Pietrantonio ne compare una veramente particolare: “Con le future opere lasciate alla città di Cosenza dagli artisti ospitati nei BoCs Art – ha annunciato il curatore – vorremmo creare un museo diffuso, in modo da non smontare di volta in volta le opere esposte nel BoCs Art Museum. L’idea è quella di individuare delle famiglie che si candidano a diventare custodi di queste opere, nelle loro case, per alcuni giorni dell’anno”.
Il sindaco Mario Occhiuto ha tenuto a ringraziare Di Pietrantonio per un calendario che presenta aspetti notevolmente originali, nonché il suo vice e assessore alla Cultura Jole Santelli impossibilitata all’ultimo momento a partecipare, il dirigente Giampaolo Calabrese e la sua delegata alla Cultura Eva Catizone: “Ringrazio tutti – ha dichiarato Occhiuto – e ringrazio il nuovo curatore per il richiamo importante alla Città del sole di Campanella. In realtà quando questo progetto è nato si ispirava proprio a motivi utopici. Una sorta di museo vivente, una contaminazione culturale che ha avuto il risultato di aver proiettato la nostra città in contesti internazionali. Siamo stati premiati allo Smau di Napoli proprio per il valore innovativo del nostro progetto. Cosenza punta all’arte – ha ricordato il Sindaco – perché dove c’è creatività c’è innovazione e di conseguenza crescita territoriale. Attraverso questo campus di casette in legno di ingegneria naturalistica che abbiamo voluto nel cuore del centro storico, in un contesto preciso, dove si può stare insieme, è nato il BoCs Art Museum, che non espone opere di una collezione contemporanea, bensì un’esposizione singolare che riflette l’esperienza di incontro e contaminazione sul territorio vissuta dagli artisti durante la loro permanenza nei BoCs. Abbiamo anche aperto una strada importante con le ambasciate. Adesso vogliamo far vivere questa esperienza ancora più diffusamente. È un’esperienza che non si può fermare. La presenza del curatore in città – ha concluso Occhiuto – risulterà incisiva, ne sono certo. Mi auguro che il percorso sia lungo è positivo”.

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