Scomparsa una coppia di cicogne con i piccoli in uno dei siti della Valle del Crati. La Lipu ipotizza un disturbo da parte dell’uomo

Un nido vuoto, senza adulti né pulcini. Eppure al suo interno avrebbero dovuto esserci pulcini dell’età di 25- 30 giorni, ancora ben lontani dalla data dell’involo. L’amara sorpresa si è presentata ai volontari della sezione Lipu di Rende impegnata nell’attività di monitoraggio e sorveglianza ai nidi di Cicogna bianca in Calabria. Cosa può essere successo a questo sito riproduttivo che da alcuni anni è presente nella zona valliva del comune di Luzzi?

La Cicogna non ha predatori naturali, ne tantomeno gli adulti lasciano incustodito il nido durante la presenza della prole.

L’unica ipotesi plausibile o comunque percorribile è il disturbo umano. Persone, inconsciamente o volutamente attratte dalla presenza degli uccelli potrebbero essersi avvicinate al nido, anche con la presenza di canne o pertiche (il nido è posizionato su un palo elettrico non molto alto) e fatto cadere i piccoli. Questi,una volta a terra, non essendo ancora in grado di volare, non riescono più a portarsi all’interno del nido e quindi oggetto di predazione da parte di animali selvatici (cani, volpi) o dell’uomo stesso.
Anche la presenza di un drone usato per scattare foto al nido o anche a scopo puramente ludico, potrebbe aver indotto i piccoli a lanciarsi istintivamente dal nido.

Una situazione quest’ultima più o meno simile a quella verificatasi qualche anno fa nella piana di Sibari, dove qualcuno ha pensato bene di fotografare dall’alto i piccoli di cicogna avvicinandosi con un velivolo leggero e inducendo gli stessi a buttarsi dal nido per lo spavento!

La Lipu condanna in maniera ferma questi comportamenti irresponsabili e invita chiunque a segnalare all’Associazione o alle autorità competenti casi del genere. La Lipu di Rende da oltre 15 anni è impegnata con i suoi volontari per favorire il ritorno di questa specie in Calabria. Molta è dunque la rabbia e la delusione per quanto potrebbe essere accaduto alle cicogne del sito di Luzzi, gli adulti potrebbero non tornare più per il forte disturbo, sarebbe una grave, ulteriore perdita per la biodiversità della Valle del Crati!

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