LAMEZIA TERME (CATANZARO) – «È necessario attivare immediatamente una serie di misure che consentano alle aziende agricole calabresi di fronteggiare l’attuale situazione caratterizzata da una pesante crisi che ha colpito molti comparti produttivi aggravata ora dall’emergenza Coronavirus».
Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria, lancia un appello alle istituzioni nazionali e regionali per tutelare il settore primario della regione. «Si tratta di avviare iniziative straordinarie – specifica Statti – dettate dal delicato momento storico che interessa l’intera economia italiana e che ha pesanti ripercussioni anche per la nostra regione. La riduzione della mobilità di persone e merci, con la conseguente flessione dei consumi si abbatte come un tornado su un comparto già duramente provato da un sistema di formazione dei prezzi al dettaglio che penalizza pesantemente i produttori». «Su quest’ultimo aspetto – rilancia il presidente di Confagricoltura – chiediamo al governo che venga approvata una norma specifica per esercitare la massima pressione possibile su rivenditori a dettaglio, grossisti e grande distribuzione che impedisca la vendita al ribasso di prodotti. Occorre cioè garantire la commercializzazione dei prodotti a prezzi non inferiori ai costi di produzione. Una norma già in vigore in altri Paesi europei». «Una misura questa che consentirebbe – spiega Statti – di tutelare le filiere agroalimentari calabresi soprattutto in un periodo così emergenziale come quello che stiamo vivendo per effetto del diffondersi del Coronavirus». «Inoltre – aggiunge – occorre che la Regione si attivi per prorogare i termini di rendicontazione delle attività progettuali previste dal Psr 2014-2020. Si tratta di rinviare, data anche l’ordinanza ministeriale conseguente all’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, la scadenza di quelle misure che risentono particolarmente dall’attuale stato emergenziale del Paese. Ad iniziare dalle iniziative messe in atto dalle imprese agricole per svolgere attività di promozione delle produzioni locali ma che interessano anche le misure degli investimenti, della trasformazione e della formazione professionale». «Infatti da un verso – spiega Statti – l’emergenza Coronavirus ha bloccato la possibilità di muoversi di diverse figure professionali invitate in Calabria per formare i team aziendali così come ha limitato pesantemente l’arrivo nella nostra regione di potenziali buyer e la partecipazione delle aziende a fiere e incontri specializzati del settore. Dall’altro poi il rallentamento del transito di merci e la difficoltà di approvvigionamento delle aziende ha pesantemente condizionato la possibilità degli operatori agricoli calabresi di compiere compiutamente quegli investimenti utili a rilanciare le proprie aziende». «Come Confagricoltura – annuncia Statti – abbiamo già in tal senso inviato al dipartimento regionale all’Agricoltura una richiesta specifica per rinviare la chiusura dei programmi». «Chiediamo che questa decisione venga accolta – conclude – assieme ad altre misure straordinarie, come quella di una facilitazione all’accesso al credito, alla ristrutturazione del debito, che possano restituire liquidità alle imprese già duramente colpite da una crisi economica che per la Calabria non è ancora cessata e che rischia di peggiorare per l’aggravarsi dell’emergenza coronavirus».
Coronavirus, Statti: «Misure straordinarie per le imprese utili a fronteggiare l’emergenza»
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