‘Ndrangheta, per Gratteri processo ‘Rinascita-Scott’ in tensostruttura a Catanzaro

Il processo alla ‘ndrangheta “Rinascita-Scott” si dovrebbe tenere in una tensostruttura nel carcere di Catanzaro Siano. “Due giorni fa ho incontrato il ministro Bonafede per un’ora, e gli ho detto che i suoi collaboratori non ci hanno aiutato.

Nelle ultime 48 al ministero è successo il finimondo e la protezione civile si è resa disponibile a montarla nel carcere di Catanzaro Siano per consentirci di fare udienza preliminare. Quello che era impossibile l’ 8 gennaio 2020, ora è possibile”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, in audizione in commissione parlamentare antimafia, dopo aver raccontato il suo “peregrinare” al Ministero della Giustizia, per ottenere un’aula Bunker a Catanzaro.

Gratteri ha ricordato che l’8 gennaio 2020 aveva proposto, “visto che si era concluso il processo Emilia, di chiedere a Bonaccini se ci presta la tensostruttura che si trova nel tribunale di Reggio Emilia, comprato 450mila euro dalla regione. I sindaci della zona – ha evidenziato Gratteri – hanno preteso che il processo si facesse a Reggio Emilia: è simbolico, è un fondamentale messaggio se si tratta di mafia. Celebrarli fuori dalla regione è un messaggio devastante per l’opinione pubblica”. Ma non fu possibile. La proposta della dottoressa Fabrini “dopo averci detto che non possiamo farlo un bunker, scegliete se farlo a Palermo, o Napoli o Roma”. Gratteri rispose: “Noi chiediamo da più di un anno il bunker, ma se dobbiamo scegliere noi, meglio Roma ma questa è una grande sconfitta per lo Stato. Sarebbe la prima volta, se non per legittima suspicione, che un processo di mafia non si celebra nel luogo del commesso reato, la prima volta nella storia d’Italia”.

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