Covid, verso la terza dose ai 50enni. Per la scuola obiettivo è mantenere la presenza e limitare al minimo la Dad

Per la terza dose di vaccino anti-Covid “è ragionevole pensare ad una estensione della platea” e “credo entro la fine dell’anno si potrà arrivare ai 50enni”, ma ora è il momento di “un appello che dobbiamo fare a tutti quei cittadini per cui è già prevista la somministrazione della terza dose: devono iniziare a prenotarsi nelle piattaforme regionali per aiutare da un punto di vista organizzativo e logistico”.

Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a margine di una visita allo Stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze.

“Sulla nuova dose di vaccino anti-Covid per coloro che hanno ricevuto il monodose Johnson&Johnson, l’intendimento è di indicare a tutti la somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati i 6 mesi dall’inoculazione o per chi vuole anche prima. La decisione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dovrebbe arrivare entro oggi”. Lo dice all’ANSA il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Gli italiani vaccinati con J&J sono un milione e mezzo.

“Tra oggi e domani sarà approvato dal governo il nuovo protocollo per la scuola“, ha detto il sottosegretario a 24 Mattino su Radio 24. L’obiettivo, ha aggiunto, “è mantenere la scuola in presenza limitando al minimo la Dad. Credo sia stato giusto introdurre il parametro per chi si è vaccinato. Questo è un protocollo che prevede diversi casi e fa scattare la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe, la quarantena automatica dopo un solo caso non scatta più. E’ troppo importante per i nostri ragazzi svolgere l’attività didattica in presenza”.

Con il 90% della popolazione vaccinata si può considerare l’allentamento del Green Pass: lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, nella trasmissione 24 Mattino su Radio 24. “Il prolungamento dello stato di emergenza e le misure restrittive sono correlate al numero dei vaccinati. Credo – ha detto – che vadano date delle prospettive ai cittadini, io credo che con il 90% dei vaccinati si possano prendere in considerazione l’allentamento delle misure, come la revisione dell’utilizzo del Green Pass con una sua estensione più ridotta rispetto a quanto è previsto oggi”.

Sulla proroga dello stato di emergenza, Costa ha detto: “faremo le dovute valutazioni al momento opportuno, ora dobbiamo continuare nell’opera di convincimento, poi valuteremo entro fine anno quale sarà il quadro, quale sarà la percentuale di vaccinati raggiunta. Noi abbiamo l’obiettivo di raggiungere il 90% dei vaccinati perché siamo consapevoli che questa percentuale ci permetterebbe una gestione migliore della pandemia e ci permetterebbe di valutare un allentamento delle misure restrittive qualora questa percentuale non arrivasse dovremmo fare altri tipi di riflessione”.

Con un aumento significativo dei casi di positività di settimana in settimana e con le nuove vaccinazioni ormai in fase di stallo, Green pass e stato di emergenza, con la terza dose, restano i baluardi per arginare l’eventuale nuova ondata. La curva dei contagi continua a crescere facendo registrare un raddoppio di positività nel giro di tre settimane.

Mediamente, spiega il fisico Giorgio Sestili, si registra un aumento medio di 1,35 casi al giorno, pari al 35% in più rispetto alla settimana precedente. Numeri simili a quelli di settembre e ottobre di un anno fa – quando l’Italia scopriva le ‘zone a colori’ e il semi-lockdown – e che, inevitabilmente, sono destinati a lievitare durante l’inverno quando, peraltro, bisognerà fare i conti anche con l’influenza. Ma, sottolinea Sestili, l’aumento, iniziato ad ottobre in tutta Europa, in Italia è mitigato dai vaccini “per questo la nostra situaziopne epidemiologica è fra le migliori”. Anche per non perdere il vantaggio di una buona copertura vaccinale l’esecutivo sta pensando ad una proroga del Green pass, almeno fino a marzo e, contestualmente, all’estensione dello Stato di emergenza, con il quale confermare struttura commissariale, protocolli di sicurezza, come distanziamneto e mascherine, smart working e tutte quelle norme e agevolazioni collegate all’emergenza pandemia. L’inverno che è alle porte potrebbe comunque essere l'”ultima battaglia” per vincere la guerra al virus, come ha detto oggi il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco. “A meno che – puntualizza – non arrivi una variante più coraggiosa”.

Nel frattempo, però, bisognerà cercare di convincere la platea degli scettici, tra cui una fetta di quasi tre milioni di over 50, ad accedere alla campagna vaccinale in modo da poter raggiungere al più presto il 90% di vaccinati. Obiettivo da sempre nel mirino del governo e del commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo. Contemporaneamente, poi, si lavora alla terza dose. Una volta conclusa la somministrazione per “fragili”, over 80 e operatori sanitari, sarà la volta dell’estensione del booster per i sessantenni e gli insegnanti. I lavoratori scolastici, in particolare, potrebbero godere di una corsia preferenziale, rispettando comunque i sei mesi dalla seconda dose. Il primo a sollecitare il terzo richiamo per il prof è stato lo stesso ministro Patrizio Bianchi e lo ha ribadito il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha poi rassicurato sulle feste in arrivo. “Vivremo un Natale libero”, ha spiegato, specificando però che non se ne parla per ora di alleggerire o addirittura abolire il Green pass. Intanto, l’Aifa si riunirà per decidere non solo per il via libera alla terza dose agli under 60 ma anche per indicare quale vaccino utilizzare come booster per il milione e mezzo di italiani che ha fatto Johnson&Johnson. ANSA

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