Rende, alla Primaria di Arcavacata la mostra AstroStream: quando “il cielo è di tutti”

RENDE- “AstroStream: learning by coding tinkering and making” è il titolo della mostra conclusiva degli artefatti cognitivi, tenuta oggi presso la Scuola Primaria di Arcavacata, dell’Istituto Comprensivo Falcone di Rende Quattromiglia, inaugurata dalla dirigente Simona Sansosti. Presenti i rappresentanti degli enti coinvolti nelle attività: l’Unical, Comune di Rende, e il Gruppo astrofili Menkalinan di Rende.

Il Sole e le stelle continuano a sorgere e a tramontare, la Luna non arresta la sua rotazione intorno alla Terra, il cielo con i suoi tesori affascina sempre l’uomo…L’universo come diceva Galileo Galilei si presenta come “un grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto.” Guidati dalle docenti coordinatrici Maria Carmela De Maio e Laura Cerenzia, gli alunni delle cinque classi, della Primaria del plesso di Arcavacata, si sono cimentati in questo progetto volto a valorizzare e diffondere la cultura scientifica e a promuovere l’interesse delle nuove generazioni verso le discipline Steam (Science, Technology, Engineering, Arts, and Mathematics).

Stimolare i bambini all’osservazione e all’esplorazione della realtà naturale che li circonda avvicina gli alunni alla conoscenza delle principali caratteristiche naturali del cielo, luogo di fenomeni naturali: dai pianeti alle stelle e dal sole alla luna. Non solo il cielo racconta, ma funge da veicolo cognitivo, alimenta la fantasia e lo studio scientifico, diventa strumento per costruire un metodo di apprendimento basato sull’osservazione, la curiosità, la scoperta, l’interazione e la sperimentazione.

Imparare ad osservare il cielo amplifica i propri orizzonti: dal proprio spazio limitato, si passa all’universo e alle sue meraviglie.  Da Steam, dalle discipline, allo Stream, al flusso di notizie curiosità, esperimenti.

Codificare, manipolare, armeggiare, fare. Finzione, immaginazione, identificazione, creatività ed intelligenza. In definitiva si impara giocando, niente di più bello! Con l’aiuto delle famiglie e la raccolta di materiali di riciclo, i fenomeni osservati prendono forma in esperimenti pratici. Il lavoro prezioso di tutti gli insegnanti del plesso e l’estro volenteroso dei piccoli danno vita ad un ottimo progetto.

Troviamo esposti gli artefatti dell’alternanza giorno/notte con il mappamondo-torcia oppure “Amica Luna” e la sua osservazione guidata nel cielo notturno di maggio: originali le fasi lunari riprodotti con vecchi dischi in vinile. Sperimentando varie tecniche artistiche e utilizzando la tecnologia, da esperti nativi digitali, i bambini hanno generato dei QR Code attraverso i quali poter guardare i lavori stessi curatissimi in ogni dettaglio: il sistema solare, il sole, i pianeti, i satelliti che si muovono leggeri al comando di un pulsante; lo “Star Tris” dove giocare con le stelle ma anche il Quiz interattivo con circuiti in rame e vere piccole resistenze, che con l’accensione di led, indicano la risposta esatta tra nomi di costellazioni e “moltiplicazioni” intergalattiche!

Utilizzare ago e filo per costruire le costellazioni a punto croce richiede pazienza così come  “La notte stellata” di Van Gogh realizzata interamente con tappi di plastica di vari colori e dimensioni.

Incontriamo il “coding tra le stelle programma il robot e raggiungi la Polare” ed anche il mito di Andromeda, raccontato con la fantasia dei bambini attraverso il tinkering, armeggiando cioè con i più svariati materiali.

Antesignano del cinematografo, il gioco vittoriano del taumatoprio, dal greco “il girare delle meraviglie”, ci fa conoscere quella che appare ai bambini quasi come una magia: su di un bastoncino che regge un dischetto, in una serie di sequenze disegnate, è riprodotto un piccolo astronauta; ruotato velocemente tra le mani il bastoncino, grazie alla persistenza della visione sulla retina, avremo l’impressione di guardare un’unica immagine combinata e di conseguenza la percezione che il nostro eroe atterrerà sulla luna: ecco studiato  così l’occhio umano strumento potentissimo che può essere ingannato…Come quando guardiamo le stelle con il naso all’insù.

Con lo sguardo ancora rivolto in alto e all’altro, si apprezza il lavoro italo/ucraino sulla multiculturalità: “Il cielo è di tutti” e il quadro “filosofico” riproducente la citazione di Kant: “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”.

La famiglia Altrove sempre connessa e distratta dai social, è invece la protagonista di una favola interamente inventata dai piccoli, dove il cielo stellato riporta tutti all’essenziale e alle cose che contano; lasciare da parte ogni tanto la tecnologia riporta al dialogo e alla condivisione dello spazio comune e del tempo prezioso che scandisce le nostre vite.

Infine non poteva mancare la celeberrima, “Il cielo è di tutti” di Gianni Rodari che gli alunni di Arcavacata hanno illustrato con delle bellissime e vivaci tavole disegnate con attenzione:

“…il cielo è di tutti gli occhi

di ogni occhio è il cielo intero (…)

Spiegatemi voi dunque,

in prosa od in versetti,

perché il cielo è uno solo

e la terra è tutta a pezzetti.”

In tempo di guerra, quel cielo che è di tutti continuiamo a scrutarlo in attesa di pace.

Luisa Loredana Vercillo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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