Ad Arcavacata di Rende inaugurazione e dedicazione Caritas parrocchiale “P. Giovanni Vercillo”

Questa mattina la comunità parrocchiale di S. Maria della Consolazione in Arcavacata ha inaugurato e dedicato la saletta adiacente la chiesa madre, alla memoria di P. Giovanni Vercillo, padre minimo di San Francesco di Paola.

Padre Giovanni Vercillo era nato a Rende (Cs) il 25 luglio del 1944, l’ingresso come fratino a Paola avvenne nel 1954; gli studi romani, poi l’ordinazione sacerdotale il 18 Luglio del 1970 presso il Santuario di S. Francesco. L’apostolato svolto prima a Sambiase (Lamezia) nella Parrocchia di S. Francesco di Paola, dove ha lasciato un ricordo indelebile, poi come cappellano del carcere di Cosenza e nella Parrocchia di S. Francesco Nuovo in Via Popilia; anche una breve ma intensa esperienza come missionario in Camerun dove sognava di ritornare e dove aveva scavato, con le mani, un pozzo per l’acqua che conserva ancora il suo nome.

P. Giovanni era un uomo alto e robusto, di grande forza fisica, un gigante buono, abituato sin da piccolo a svolgere i lavori più umili. Si è rivelato una figura profetica con una inquietudine per il Regno. Religioso e uomo di spiritualità radicale, rigettava compromessi con un’impetuosità che a tratti poteva apparire elemento di frattura con gli altri. Perseguiva i suoi ideali con irruenza, tenacia e forza. L’irruenza con cui spesso manifestava la sua fede e i suoi ideali scoprivano poi una grande e colta personalità e velava una forte, fortissima sensibilità, una grande capacità di comprensione, di condivisione con l’altro, con la sua storia, situazione e sofferenza, fino alle lacrime. Quante volte era preoccupato di non fare abbastanza: “Quanto bene non fatto” diceva. La sua era una volontà di servizio fino al dono di sé a costo di qualsiasi rischio: “Impariamo ad essere vuoti di ogni cosa e vedremo Dio!” diceva, e questa convinzione lo rendeva pronto ad essere generoso ad ogni richiesta e particolarmente disponibile verso gli ultimi ed i poveri.

Ed è per questo che il giovane parroco di Arcavacata, don Mario Ciardullo, ha voluto con determinazione che la sala adiacente alla chiesa venisse adibita a sede Caritas e prendesse il nome di P.Giovanni Vercillo.
Don Mario, con la sensibilità e le capacità che lo contraddistinguono, ha pensato bene di recuperare questa sala che ormai era adibita a deposito; in pochissimi giorni e con l’aiuto di generosi collaboratori ha fatto da manovale, elettricista e decoratore. La sala è diventata accogliente e custodisce da oggi l’immagine del “Sorriso di Dio”, come viene ricordato P.Giovanni a ben trent’anni dalla sua morte.

Alla cerimonia sono intervenuti il fratello Paolino, la sorella Rita, i nipoti, i rappresentanti della Compagnia Teatrale “Giovanni Vercillo” di Lamezia, guidati dal fondatore e regista Raffaele Paonessa con Lidia Macrì, e l’intera comunità dei fedeli.
Paolino Vercillo ha ringraziato di cuore Don Mario per essere stato il primo sacerdote dopo tanti anni a dedicare un pensiero a questa figura così affascinante, così ricca di fede e di opere spesso sconosciute alla sua stessa famiglia. Le testimonianze di gratitudine che negli anni sono giunte alla famiglia da ogni dove, hanno raccontato di un sacerdote santo che fino all’ultima delle sue sofferenze ha offerto per le vocazioni nella Chiesa, per i poveri, per gli ultimi e soprattutto per i giovani che amava di un amore speciale del tutto ricambiato!

“Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte” recita il salmo… Sono passati più di trent’anni dal termine della sua avventura terrena e i frutti di quel “chicco di grano” si sono concretizzati in numerose vocazioni giunte nell’Ordine dei Minimi, in determinazioni personali e comunitarie volte a conservarne non solo il ricordo nel tempo, ma ben più importante, di vivere concretamente e cristianamente il suo messaggio ed i suoi insegnamenti.

Don Mario ha sottolineato durante la benedizione della targa che il Signore sa compiere meraviglie “scrivendo diritto sulle nostre righe storte”, che “il sorriso di P. Giovanni dal cielo illumina e benedice ogni presente e che il sole di questo giorno è ad indicarci che Dio illumina anche le notti più buie…Tanti Santi in questa nostra comunità, tanto bene, tanta bellezza… Strumenti con cui il Signore semina il bene”.

Grazie dal profondo del cuore a Don Mario, grazie alla Vita e al Signore perché non dimentica di inviarci quaggiù, nei suoi sacerdoti, dei raggi di sole a scaldare la nostra vita e i nostri cuori spesso affannati in mille inutili cose che ci distraggono da ciò che essenziale.

“Siate sorridenti … Servite il Signore nella gioia!” è l’augurio che attraverso le parole di P. Giovanni rivolgo a Don Mario ad ognuno di noi.

Luisa Loredana Vercillo