Il Consiglio comunale approva il Piano Strutturale Comunale

COSENZA – Il Consiglio comunale di Cosenza, presieduto da Pierluigi Caputo, ha approvato con 18 voti favorevoli (compreso quello del consigliere Malizia), 5 voti contrari e l’astensione del consigliere Luca Morrone, il PSC (Piano Strutturale Comunale).
La relazione introduttiva è stata dell’assessore alla pianificazione urbana Michelangelo Spataro che, in prima battuta, ha evidenziato che “in Calabria, Cosenza è la prima città capoluogo ad adottare un PSC che ha una formula nuova e una capacità di innovazione del territorio”. In sintesi si può dire che il nuovo Piano Strutturale Comunale – ricordiamo che l’ultimo strumento urbanistico risale a 42 anni fa (Piano Vittorini) e che l’unica variante si ebbe nel 1995 – mette da parte il concetto di espansione per puntare invece sulla rigenerazione urbana.
“Nel Piano vigente – ha affermato infatti l’ass. Spataro – abbiamo ancora 4 milioni di metri cubi che potrebbero essere realizzati in questa città, ma non ci sono neanche più gli interessi economici, stante anche il numero di case invendute. Abbiamo allora puntato su un Piano diverso, per la prima volta di rigenerazione urbana e di riqualificazione degli spazi e di recupero del centro storico”.
Gli altri due concetti-chiave del nuovo PSC sono qualità della vita e lavoro, che si traducono in due obiettivi esplicitati da Michelangelo Spataro, “servizi di qualità e creazione di nuove opportunità occupazionali”. Ciò su cui dobbiamo insistere è la competitività del territorio, che aumenta se diventa più vivibile, più capace di attrarre ricchezza e occupazione per i giovani, altrimenti le persone vanno via. Il nuovo PSC è un Piano incentrato sui programmi e sui progetti che abbiamo per la città. Si passa – ha proseguito l’amministratore – da un Piano Regolatore generico ad un Piano per progetti: quello per rendere più attrattivo il centro storico (l’ovovia, il Museo di Alarico), i progetti sulle periferie (Vaglio Lise e l’ultimo lotto di via Popilia) lo Stadio con la cittadella dello sport, la riqualificazione di Gergeri, con il Ponte di Calatrava e il Planetario. L’intento – ha aggiunto – è quello di rendere questa città più ricca di opportunità di lavoro per i giovani e di renderla più vivibile con le opere che riguardano la riqualificazione degli spazi, il Parco urbano verde, con percorsi percettivi o sensoriali e percorsi benessere, che ne faranno l’unico polmone verde nel cuore della città ed uno dei Parchi più importanti del Centro Sud Italia. Sono tutte opere che faranno diventare la nostra città, fra qualche anno, una città veramente attrattiva”.
“Le scelte insite nel nuovo PSC vanno in direzione di un’urbanistica non vincolata a interessi di tipo speculativo – ha proseguito Spataro – e a quell’ideologia della casa collettiva la quale ha fatto sì che nascessero quei quartieri popolari che oggi rappresentano delle zone omogenee e creano difficoltà in termini di sicurezza urbana e sociale. Questa volta il Piano riguarda più la città costruita, che va riqualificata, resa più vivibile e competitiva”.

Una particolare importanza è stata attribuita alle zone collinari, a sud di Cosenza che, come ribadito subito dopo dal progettista architetto Ignazio Lutri, che sinteticamente ha illustrato il Piano per slide, “vanno restituite alla loro vocazione agricola. Sulle aree collinari – ha affermato – sono presenti aziende con marchi importanti (dop e doc); queste potenzialità, insieme al fatto di essere porta di accesso della Sila, sono quelle sui cui il Comune deve maggiormente puntare chiedendo di fare da apripista ad una nuova modalità di sviluppo”. La salvaguardia ambientale è dunque un’altra delle direttrici lungo le quali si sviluppa il PSC, “il 48% del territorio è tutelato – ha detto ancora Lutri – attraverso la rete ecologica, che significa attribuire particolare importanza alle istanze di salvaguardia di tipo ambientale-ecologico e quindi, nelle nuove iniziative di edificazione, si chiede un particolare sforzo di attenzione a questa componente”.
Ci si è soffermati poi sulla forte riqualificazione e valorizzazione del centro storico, estendendo il riconoscimento di valore alla città otto-novecentesca e recuperando ambiti sia di nuova residenza che di servizi (soprattutto in ambito di produzioni culturali) e potenziando il sistema dell’accessibilità.

Per il Sindaco Mario occhiuto “è una giornata importante che conduce ad provvedimento che cambia il volto del territorio”. Il Primo Cittadino lo definisce “un Piano d’attacco. Le città non nascono da sole ma perché c’è qualcuno che lavora al loro sviluppo, evidentemente negli anni passati lo sviluppo è stato guidato in maniera sbagliata, con maggiore attenzione agli interessi speculativi, senza una idea di città ma secondo un’idea urbanistica di consumo del territorio. In questo Piano c’è la riduzione dei consumi del territorio, il nucleo urbanizzato si riduce, ma è una riduzione che riguarda quella porzione del territorio che va salvaguardata perché ha altri scopi, agricolo-produttivi. Oggi parliamo di un’altra urbanistica, che prevede delle premialità, poi meglio specificate nel regolamento edilizio (es. materiali eco compatibili, progetti che prevedono riduzione consumo energetico)”. Infine il riferimento al piano perequativo che mette sullo stesso piano tutti i cittadini con una suddivisione più equa dei diritti edificatori”.

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