COSENZA – Da alcuni giorni il Comune di Cosenza, insieme ad Ecologia Oggi, che gestisce il servizio di raccolta, ha emanato un avviso nel quale si annunciano rigidi controlli in tutta la città: a tutti i rifiuti non conferiti correttamente, sarà apposta un’etichetta con la dicitura “risorsa non conforme” che comporterà il ritiro posticipato di circa 12 ore dei rifiuti stessi che saranno attenzionati dalla Polizia Municipale (Nucleo decoro urbano) con sanzioni al condominio di riferimento.
“E’ condivisibile ed apprezzabile l’obiettivo di voler indirizzare i cittadini ad un conferimento corretto dei rifiuti – commenta Bianca Rende del gruppo PD in consiglio comunale – ma l’ordinanza del sindaco, per come impostata, non disciplina del tutto la questione della raccolta dei rifiuti e, nemmeno, risolve il problema delle cattive abitudini relative al conferimento. Non possono considerarsi, inoltre, efficaci deterrenti nemmeno le sanzioni pecuniarie previste dall’ordinanza che tra l’altro rischiano di apparire inique, arbitrarie e come tali ampiamente contestabili. La responsabilità è sempre individuale e non collettiva – aggiunge – altrimenti si rischia un “processo alla città”, insinuandosi così il dubbio che l’obiettivo reale non sia tanto quello pedagogico ma piuttosto quello di far cassa!
Proprio per la difficoltà di individuare una precisa responsabilità in merito alla condotta contestata, un’alta percentuale di queste multe, lo dicono i dati, è stata già annullata dagli uffici del Giudice di Pace. “Piuttosto che costringere i cittadini ad inutili trafile in sede giudiziaria, sarebbe, a nostro avviso, molto più proficuo introdurre meccanismi di identificazione certa del rifiuto che incardinino con maggiore precisione la responsabilità in capo al trasgressore come, ad esempio, l’utilizzo di un codice meccanografico da apporre con etichetta al sacchetto, differenziato per ogni singolo utente, (considerato che l’apposizione sul mastello è risultato finora incompleto e aggirabile) pratica già in uso da tempo in molte altre città d’Italia (best practice, Perugia) e comuni della nostra stessa provincia.››. Per i sacchetti anonimi, abusivamente lasciati nelle vicinanze di quelli depositati regolarmente, si potrebbe prevedere una video sorveglianza periodica. Solo attraverso la predispo sizione di adeguati meccanismi di controllo e di monitoraggio, si uscirebbe da una responsabilità collettiva e come tale indistinta e si instaurerebbe il giusto discernimento tra chi esegue bene la raccolta differenziata e chi trasgredisce le regole comuni”.
L’apposizione della corretta etichettatura, secondo la consigliera Rende, agevolerebbe anche l’introduzione, finalmente, di quella premialità sulla tassazione legata alla corretta esecuzione della raccolta differenziata che da tempo invochiamo per incentivare una raccolta virtuosa, che possa divenire anche conveniente per i bilanci familiari.
“Sottolineiamo infine – conclude Bianca Rende – che anche questa volta si è preferito procedere per “decreti somministrati ai propri sudditi”, senza coinvolgere in nessun modo la cittadinanza nella ricerca di soluzioni per un problema creato da chi ha organizzato la raccolta, procedendo una volta di più con puro solipsismo amministrativo e non con un serio e costruttivo confronto con i cittadini; eppure, raccogliere i riscontri basati sull’esperienza quotidiana degli utenti potrebbe rivelarsi proficuo”.