REGGIO CALABRIA – Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nel corso di una ordinaria attività di controllo economico-finanziario del territorio d’iniziativa, hanno individuato un’autofficina completamente abusiva in cui veniva illecitamente svolta l’attività di “meccanico” da parte del titolare e, successivamente, proceduto al sequestro amministrativo delle attrezzature e delle strumentazioni rinvenute al suo interno.
In particolare, dopo aver effettuato l’accesso nei locali della citata autofficina, sita in zona Gebbione del capoluogo reggino, i militari della Compagnia Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno constatato la completa assenza degli atti autorizzativi necessari per l’avvio e l’esercizio dell’attività in questione, in violazione delle norme sulla disciplina dell’attività di autoriparazione.
Al contempo, i finanzieri hanno altresì rilevato che l’esercizio dell’attività fosse totalmente avulso dagli obblighi di iscrizione nell’apposito elenco della Camera di Commercio, previsti dalle specifiche normative di settore.
Per questi motivi, si è proceduto al sequestro amministrativo finalizzato alla successiva confisca di tutte le attrezzature e le strumentazioni utilizzate nell’ambito dell’illecita attività imprenditoriale e, contestualmente, alla contestazione della violazione amministrativa per la quali è prevista l’irrogazione di una sanzione pecuniaria tra i 5.164,00 e i 15.493,00 euro.
Tra il materiale posto sotto vincolo cautelativo figurano oltre 50 beni, tra cui stazioni di saldatura, pistole di silicone, t ester, taglierini, smerigliatrici, autoradio, cavalletti, batterie, cric idraulici, banchi da lavoro, cavi per batterie e svariati altri oggetti, ricambi, utensili e beni di consumo.
L’operazione posta in essere si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di controllo economico-finanziario del territorio, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ed eseguito mediante penetranti e pianificate attività di monitoraggio delle aree e degli snodi della città risultanti essere maggiormente a rischio, a tutela della garanzia di condizioni paritarie di concorrenza tra gli operatori economici del settore e degli standard di sicurezza dei beni impiegati strumentalmente all’esercizio delle attività economiche imprenditoriali.