“Mc Mafia”: mafia, camorra e ‘ndrangheta nella storia del fumetto. Dal 27 febbraio al 26 marzo al Museo del Fumetto della Provincia

cosenza_badge_fb_mc_mafiaCOSENZA – Apre i battenti a Cosenza “Mc Mafia”: la prima mostra su mafia, camorra e ‘ndrangheta nella storia del fumetto, che sarà inaugurata sabato 27 Febbraio 2016, alle ore 18.00 nel Museo del Fumetto di Cosenza, gestisto dalla cooperativa Cluster e dalla Provincia di Cosenza. Realizzata per i dieci anni dell’Associazione daSud, dopo una prima fortunata tappa presso Il Museo di Roma In Trastevere, la mostra approda a Cosenza.

Mc Mafia è uno sguardo inedito e globale sulla rappresentazione delle mafie nella produzione fumettistica che va dal secondo dopoguerra ad oggi. Un grande lavoro di ricerca che raccoglie le opere originali, 90 per la precisione, di oltre 40 autori, distanti tra loro per provenienza e stili, con l’obiettivo di mostrare come i fenomeni criminali siano stati raccontati nel corso degli anni e come è cambiato l’immaginario. Dalla narrativa pura al giornalismo d’inchiesta e alla satira.

Tre le sezioni in cui si divide “Mc Mafia”: nella prima sezione si comincia con le strip realizzate nel secondo dopoguerra, con le tavole di storici personaggi come Dylan Dog dove appaiono surreali rappresentazioni del fenomeno mafioso e si prosegue con le avventure poliziesche dell’agente della squadra omicidi della polizia di New York, Nick Rider, lo storico personaggio nato dalla matita di Claudio Nizzi che pagina dopo pagina si muove in atmosfere che ricordano quella Little Italy già narrata ne “Il Padrino” di Francis Ford Coppola.

La seconda sezione è invece dedicata alla satira e realizzata con l’aiuto dei giornalisti Giampiero Cardarella e Sergio Nazzaro. Ospita le opere di autori come Riccardo Mannelli, Natoli, Mauro Biani e Natangelo: la mafia in questi casi non è più rappresentazione del male ma racconto della realtà, cronaca del quotidiano e memoria da conservare di un tempo in cui le mafie si sono radicate nel nostro paese. In mostra anche illustrazioni e disegni che raccontano la parte più intima e più nascosta del fenomeno.

La terza sezione, infine, racconta il presente attraverso l’esposizione di tavole tratte da fumetti più recenti. La maggiore attenzione rispetto alle tematiche dell’antimafia, ha infatti portato molti fumettisti a mettere da parte il racconto di “padrini” e “picciotti” per disegnare vita e memorie di chi le mafie ha provato a combatterle. È così nel caso delle graphic novel pensate dall’Associazione daSud ed edite nella collana “Libeccio” di Round Robin Editrice o come nelle monografie pubblicate da Becco Giallo con fumetti dedicati alla vita di Pippo Fava, Peppino Impastato, Don Peppe Diana e altri eroi dell’antimafia.

La mostra sarà visibile fino al 26 marzo, tutti i giorni, escluso i lunedì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.

All’interno del Museo del Fumetto sarà possibile inoltre visitare la collezione permanente, la mostra su Batman66, con disegni di Giancarlo Caracuzzo, Comics Food di Flavia Sorrentino e ammirare da vicino la storica moto appartenuta ad Andrea Pazienza.
In mostra opere di Luca Raimondo, Sergio Gerasi, Bruno Ramella, Luca Bertelè, Giada Marchisio, Giuliano Piccininno, Giuseppe Liotti, Steve Boraley, Luigi Siniscalchi, Gianluca Cestaro, Daniele Bigliardo, Giuseppe Ricciardi, Marco Bianchini, Giancarlo Caracuzzo, Grazia Lobaccaro, Lady Mafia, Renato Polese, Manfredi Giffone, Giacomo Bendotti, Luca Ferrara, Emilio Lecce, Giuseppe LoBocchiaro, Paolo Castaldi, Lelio Bonaccorso, Andrea Chella, GIPI, Pierdomenico Sirianni, Riccardo Innocenti, Monica Catalano, Marina Comandini, Natangelo, Bicio Fabbri, Enrico Natoli, Franco Donarelli, Mauro Biani, David Vecchiato, Filippo Frago, Pizzino, Filippo Ricca, Gianni Allegra, Giorgio Franzaroli, Marco Pinna, Marco Tonus, Paco Desiato, Riccardo Mannelli, Sergio Staino, Bucchi, Giuliano, Vincino.

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