B-Book festival, perché i libri sono le fondamenta giuste su cui crescere

imageCOSENZA – In questi giorni, presso la città dei ragazzi, a Cosenza, si sta svolgendo l’evento “B-Book festival”, un modo per far conoscere ai ragazzi, e non solo, la fantastica e avventurosa letteratura per i più piccoli. Hanno risposto all’appello molti scrittori italiani, i quali interagiscono con i fanciulli invogliandoli sia alla lettura, ma anche stimolando la fantasia e la capacità di sognare che gli è propria. Anche altre attività ludiche fanno da cornice all’evento, rendendolo appunto un “must” da non lasciarsi sfuggire.
Tutto fantastico quindi, se non per il fatto che, dati alla mano, siamo il peggior Stato “occidentalizzato” come numeri di ragazzi che si dedicano alla lettura. Rispetto al passato il numero di lettori è paradossalmente aumentato, ma l’avvento e l’imposizione di nuovi strumenti altamente tecnologici possono aver creato degli ostacoli alla fioritura del mondo della narrativa.
imageGli e-book sono particolarmente economici e versatili, ma non hanno la stessa fruibilità del cartaceo. L’odore delle pagine, il piacere di sfogliarle motivati dalla voglia di scoprire cosa succede dopo, riporli nella libreria personale per poi chissà un giorno tornare a leggerli, danno ai libri un tocco di fascino in più. In fin dei conti, purché si legga, ogni formato va bene, però incentiviamo i nostri giovanissimi a seguire la via giusta, con i contenuti giusti.
Sul web, in tv, e in tutte le forme possibili di mass media, siamo bombardati ormai da pubblicità e contenuti di una qualità intellettualmente scarsa, e non può e non deve essere questo il modello da seguire per coloro che saranno gli adulti di domani.

Proteggiamo il nostro sapere, leggiamo e fantastichiamo insieme ai libri, perché non c’è miglior modo di crescere con la conoscenza, non solo del mondo, ma anche di noi stessi.

Paolo Conforti

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