Al via la quarta edizione del Concorso di cortometraggi e scrittura creativa di “Teatro in Note”

COSENZA – “Il viaggio degli invisibili: tra accoglienza ed emarginazione”. E’ il tema proposto, per il secondo anno consecutivo, dalla Cooperativa “Teatro in Note” per la IV edizione del Concorso di cortometraggi e scrittura creativa, promosso insieme all’Amministrazione comunale e riservato alle scuole della città. Un tema di stringente attualità e che abbraccia ogni forma di emarginazione sociale: dall’immigrazione alla disabilità fisica e psichica, dall’adolescenza inquieta al bullismo, alla marginalità sociale e alla povertà.

Il concorso, partito ufficialmente oggi e fortemente voluto dal Sindaco Mario Occhiuto, comprende, come lo scorso anno, due sezioni: una cinematografica e l’altra di scrittura creativa. Gli studenti delle scuole superiori (Licei ed Istituti tecnici) saranno chiamati a raccontare, per immagini o attraverso la scrittura, il viaggio degli emarginati, degli stranieri, degli altri da sé, in una parola, di coloro che rischiano ogni giorno, di fronte all’indifferenza, di diventare invisibili. Quest’anno la location privilegiata dei cortometraggi, di cui saranno autori gli studenti, sarà il centro storico della città. E ciò al fine di valorizzare la città vecchia. Tutti i cortometraggi avranno il vincolo di ambientare le loro storie nei vicoli e nelle piazze del centro storico.

Oltre all’Amministrazione comunale, il progetto è sostenuto anche dall’Associazione “Biagio Gioacchino Miraglia”. Per ogni istituto scolastico partecipante è prevista una serie di incontri con esperti (psichiatri e psicologi) dell’Associazione “Biagio Gioacchino Miraglia”, con un esperto di cinema, uno di scrittura creativa ed un altro esperto di teatro e dizione. Per la sezione cinematografica (cortometraggi) saranno premiati i primi tre classificati e sarà attribuito un premio della critica; per la sezione di scrittura creativa saranno premiati i primi tre migliori racconti ed anche in questo caso sarà attribuito un riconoscimento della critica.

Al termine del progetto della Cooperativa “Teatro in Note” è prevista una manifestazione conclusiva con la premiazione dei migliori cortometraggi e racconti.

“La quarta edizione del nostro concorso – sottolinea Vera Segreti, Presidente della Cooperativa “Teatro in note”- intende richiamare l’attenzione su alcuni dei temi al centro del dibattito mondiale, come il fenomeno dell’immigrazione, nella maggior parte dei casi alimentato dalla necessità di scappare via dai teatri di guerra, le persecuzioni politiche e religiose, lo strisciante razzismo, sempre più aggressivo ed emarginante e che ripropone la preoccupante persistenza di stereotipi e pregiudizi culturali di cui tutti auspicavamo la fine. Il progetto rivolto agli studenti dei Licei e degli Istituti tecnici della città – afferma ancora Vera Segreti – vuole dare voce e visibilità, attraverso i cortometraggi e i racconti degli studenti, a tutti coloro che sono a rischio di ulteriori forme di emarginazione (profughi, immigrati, disabili, clochard, ecc.) per il fatto di essere percepiti, purtroppo, in maniera non certo inclusiva, da una società, sempre più tecnologicamente evoluta, ma impoverita di valori umani e culturali. Il viaggio degli invisibili si propone, dunque, come uno strumento in grado di promuovere e stimolare la capacità critica di pensiero su queste problematiche, al fine di smuovere le coscienze ed avviare quei processi sociali volti a favorire una reale accoglienza sia dei migranti che degli altri emarginati”.

Chi non ha avuto esitazioni ad accogliere il progetto di “Teatro in Note” è stata la Presidente della Commissione Cultura del Comune di Cosenza Alessandra De Rosa.

“L’emarginazione, l’estraneità, la disabilità – sottolinea Alessandra De Rosa – devono, in un’ottica di autentica rivoluzione copernicana, diventare una risorsa e un volàno di progresso. In questa dimensione, la dignità della persona diventa modello di vita reale e la “prossimità” diventa incarnazione progettuale. Il viaggio proposto da Teatro in Note – afferma inoltre De Rosa – si pone come metafora della vita, ricerca interiore ed introspettiva e simbolo di lotta contro ogni forma di povertà sociale, umana e intellettuale”.

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