COSENZA – Dopo le memorabili tappe cosentine degli scorsi anni – ospitate negli splendidi scenari della Villa Vecchia e del Castello Svevo – nel corso delle quali si sono esibite a Cosenza stelle di prima grandezza del panorama jazzistico internazionale (da Brad Mehldau a John Patitucci, da Kenny Barron a Robben Ford, da Bobby Waston a Ron Carter, solo per citarne alcuni), il Peperoncino Jazz Festival, alla soglia della maggiore età – questa è la sua diciassettesima edizione – torna nel capoluogo bruzio con un doppio appuntamento, con il sostegno dell’Amministrazione comunale-Assessorato alla Cultura e, ancora una volta, con il patrocinio del Consolato Generale degli USA.
Il prestigioso bene storico-architettonico, location dei due concerti bruzi, è il Complesso Monumentale di San Domenico, anche sede del BoCS Museum che gi spettatori potranno visitare in occasione dei concerti di due straordinari sassofonisti americani: Seamus Blake (22 luglio) e George Garzone (23 luglio). Entrambi i concerti sono alle ore 21.30.
Seamus Blake, musicista ricco di brillanti idee e aperto a molteplici influenze contemporanee, ma, al contempo, con forti radici nella storia del jazz, è da anni annoverato tra i migliori esponenti mondiali del sax tenore. Insieme a lui, in occasione del primo concerto bruzio del festival musicale più piccante d’Italia, si esibiranno i membri del suo travolgente Dynamic Trio: il poderoso bassista americano Alexander Claffy (collaboratore, tra gli altri, di Jimmy Cobb, Kurt Rosenwinkel, Christian Scott, Joey Alexander e Wallace Roney) e il batterista partenopeo Elio Coppola, musicista che nonostante la sua giovane età, grazie al suo grande talento si sta facendo prepotentemente strada nel panorama jazz italiano ed internazionale, come dimostrano le sue collaborazioni con artisti del calibro di Benny Golson, Joey De Francesco, Johnny O’Neal, Peter Bernstein e Jim Rotondi, solo per citarne alcuni.
George Garzone, uno dei sassofonisti più influenti al mondo, è di origini calabresi, ma è nato e cresciuto a Boston. Docente al Berklee College of Music, è infatti considerato un “Musician’s musician” e il suo sistema improvvisativo – denominato “Approccio Triadico Cromatico” – è molto apprezzato e seguito anche da illustri colleghi (tra i suoi studenti figurano, infatti, star del calibro di Joshua Redman, Branford Marsalis e Mark Turner).
A Cosenza, salirà sul palco con il pianista argentino Leo Genovese (che vanta collaborazioni con Wayne Shorter, Herbie Hancock, Joe Lovano, Francisco Mela ed Esperanza Salding) e con il Tano Trio, considerata una delle più interessanti formazioni italiane degli ultimi tempi. Nata nel 2016 a Boston dall’incontro di due musicisti italiani – il sassofonista Daniele Germani e il contrabbassista Stefano Battaglia – con il batterista argentino Juan Chiavassa, il Tano Trio propone un jazz dalla forte influenza melodica, ma caratterizzato da contaminazioni con il free jazz e con la musica classica contemporanea. Nel corso della serata, il quintetto proporrà brani originali e rivisitazioni di standard della tradizione jazzistica americana che spaziano da John Coltrane a Wayne Shorter, da Ornette Coleman al giorno d’oggi.
Nel corso delle serate ci sarà anche una degustazione dei migliori vini calabresi a cura della F.I.S. (Fondazione Italiana Sommelier).
Il Peperoncino Jazz Festival – che nel suo itinerario turistico- culturale coinvolge oltre 30 località delle 5 province calabresi – è uno dei “Grandi Eventi Internazionali” finanziati dalla Regione Calabria ed è, da anni, indicato dalla stampa nazionale tra i festival più importanti d’Italia, nella classifica dei prestigiosi “Jazzit Awards” nella categoria “Festival italiani”.