Coppia bergamasca con figlio autistico cacciata dal B&B a Pietra Ligure. La titolare: “Accuse false”

Un altro episodio di discriminazione, o comunque di poca tolleranza verso chi non viene accettato come ‘normale’. “C’è una paura incontrollata verso la neurodiversità, è come una barriera, un pregiudizio, qualcosa che genera inquietudine – afferma Gianluca Nicoletti, giornalista e autore di due libri che raccontano la sua vita con il figlio Tommy, ragazzo autistico di 18 anni –  Il ‘matto’, e utilizzo volutamente un termine provocatorio, va tenuto a casa”.

Secondo il racconto della madre del ragazzo, prima di prenotare aveva parlato chiaramente con i titolari. “Siamo arrivati l’8 agosto attorno a mezzogiorno e mai avremmo immaginato che la nostra vacanza sarebbe durata meno di 24 ore – riferisce la donna – Abbiamo trascorso il pomeriggio al mare, senza alcun problema, ma una volta tornati in stanza la sera, mio figlio, pur restando tranquillo, ha cominciato a camminare con insistenza avanti e indietro tra la camera e il bagno. Non faceva nè schiamazzi nè urla – continua la madre – ma la titolare, sentendo probabilmente i passi, ha bussato all’improvviso alla porta e, infastidita, ci ha invitato a far cambiare atteggiamento a Fabio e, se questo non fosse avvenuto, la mattina seguente avremmo dovuto lasciare la struttura. Ero sconvolta e non ci ho pensato due volte: ho preparato le valigie e siamo ripartiti per tornare a casa”.

“Io non ho cacciato nessuno, loro se ne sono andati dopo la discussione e non è vero che mi avevano detto delle condizioni del figlio e che era una persona particolarmente problematica – replicano i gestori del B&B – Alla sera, quando sono rientrati, il ragazzo si è posizionato in bagno, con la porta aperta, urlando e pronunciando di continuo frasi ad alta voce, in un andirivieni tra la camera e il toilette: una situazione davvero insostenibile. In quel momento altri ospiti non erano presenti nella struttura – continua – ma il giorno dopo avevo una prenotazione.. La madre mi ha detto che non poteva controllarlo, che lui era così – si difende la titolare -. A quel punto le ho riferito di aspettare il giorno dopo per valutare la situazione, loro si sono inalberati ed è iniziata una discussione e alla fine hanno deciso di andar via la sera stessa, noi non abbiamo cacciato nessuno”.  Prima di lasciarli andare via, i gestori dicono di aver restituito la caparra.

“A parità di eventuale disturbo, mai si caccerebbero una coppia o delle famiglie con bambini semplicemente perché urlano e strillano”, afferma ancora Nicoletti annunciando che è in realizzazione un  app, per le famiglie di ragazzi autistici, in collaborazione con l’Università della Calabria, Fondazione Vodafone Italia e i neuropsichiatri del Bambino Gesù.

“Ai ristoratori che vorranno avere il ‘bollino’ verrà sottoposto un questionario. Le famiglie potranno recensire le strutture – spiega – È qualcosa di drastico, ma necessario”.

Fonte: la repubblica

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