San Giovanni in Fiore (Cs), Ferrovie silane, vettore turistico di sviluppo

binariSAN GIOVANNI IN FIORE (CS) Rilanciare il turismo montano della Calabria attraverso la riqualificazione di quei vettori strutturali ed economici ora dismessi. Quelle che un tempo erano le infrastrutture per la mobilità interna, piuttosto che gli strumenti di vita quotidiana delle popolazioni dell’entroterra, superati con l’avvento dell’ipertecnologia, possono diventare una risorsa ed un punto di attrazione unica per visitatori e turisti.

È il caso delle Ferrovie Calabro-Lucane e dell’affascinante tratta Cosenza-San Giovanni in Fiore: gioiello d’ingegneria civile del ‘900 intrecciato ed inerpicato in un contesto paesaggistico unico in Europa. Favorire la ri-messa in esercizio di questa importante via di comunicazione servirebbe a rilanciare le aspettative di sviluppo dell’intero territorio del Parco Nazionale della Sila e del Gran Bosco d’Italia. Un’idea virtuosa, rispettosa dell’ambiente, che tutelerebbe e creerebbe nuovi posti di lavoro. Quale migliore occasione per il Governo regionale, quella offerta dalla vetrina internazionale della Expo 2015, di intervenire e promuovere in quel contesto un attrattore in più e dal valore storico-paesaggistico inestimabile.

È questo quanto sostiene il Consigliere regionale della Casa delle Libertà Giuseppe Graziano che nel merito, sostenendo le iniziative del Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia Silana anche tramite una apposita petizione che ha raccolto finora oltre 4000 firme, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale.

La ferrovia Silana – dichiara il Segretario questore – va riaperta attraverso un mirato piano di rilancio. La tratta Cosenza – San Giovanni in Fiore è rimasta in esercizio fino al 2011 quando è stato sospeso il servizio viaggiatori oltre la stazione di Pedace. Tant’è che oggi il servizio di trasporto pubblico da Cosenza per raggiungere la Sila ed i paesi della presila è garantito solo da trasporto su gomma. Una situazione grave per un territorio montano privo di tanti servizi che, oltre a rischiare l’isolamento durante la stagione invernale, in alcune fasce orarie e nei giorni festivi è completamente privo di un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome. Alcune scelte assunte dalla precedente Giunta Regionale – precisa ancora Graziano -, maturate per rispondere al deficit economico delle Ferrovie della Calabria, hanno determinato una seria preoccupazione circa il futuro della Ferrovia Silana per la quale il Piano di riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e di trasporto ferroviario regionale prevedeva la chiusura immediata della linea Pedace – San Giovanni in Fiore, destinandola a servizi turistici e, in assenza di determinazioni entro il prossimo 31 dicembre 2015, la Giunta Regionale ne attuerà la chiusura definitiva. Ma il futuro della Ferrovia Silana – sottolinea il Consigliere della Cdl – diventa ancora più drammatico se consideriamo che il Piano delle valorizzazioni ed alienazioni immobiliari per l’esercizio finanziario del 2013 prevede l’automatica classificazione dei beni immobili, presenti nell’elenco, entro la categoria del patrimonio disponibile della Regione Calabria. Ed in questo elenco di beni da alienare sono inseriti i caselli ferroviari di: Spezzano Piccolo (4); Spezzano Sila (6); San Giovanni in Fiore (5), Serra Pedace (3); Casole Bruzio. Se non si pone immediato rimedio, inoltre, si rischia di decretare la sdemanializzazione anche della tratta ferroviaria tra San Nicola/Silvana Mansio – San Giovanni in Fiore e l’alienazione dell’intero patrimonio immobiliare presente, delineando un destino analogo anche per la tratta Pedace- San Nicola/Silvana Mansio entro il 31 dicembre 2015. Se così fosse, si porrà la parola fine alla possibilità di rispristinare il servizio ferroviario tra Cosenza e San Giovanni in Fiore contribuendo a una ulteriore marginalità del territorio silano e delle aree interne della presila. Oltre che perdere uno strategico “treno” per lo sviluppo ed il rilancio turistico del meraviglioso territorio silano. Per questo – conclude Graziano – ritengo necessario dar voce e sostenere la battaglia del Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia Silana, formato da Legambiente, Cgil, Auser e Ass.ne Un Sorriso per gli Emigranti, che dallo scorso 2 marzo ha avviato un’insistente campagna di sensibilizzazione, mobilitandosi per impedire che la tratta ferroviaria venga smantellata e che il patrimonio edilizio a supporto della stessa non venga dismesso, occupato abusivamente o ceduto in maniera selvaggia per scopi non coerenti con il primario interesse pubblico o di crescita sostenibile dell’economia silana.

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