Diamante, il tenore Silvestri protagonista de “Il Convitato di Pietra” di Giovanni Pacini

massimiliano_silvestri_tenoreDIAMANTE (CS) – L’Amministrazione Comunale di Diamante esprime il proprio plauso e rivolge un affettuoso in bocca al lupo al giovane tenore diamantese, Massimiliano Silvestri, che sarà protagonista di una importante opera “Il Convitato di Pietra” di Giovanni Pacini, che debutterà sabato 21 novembre al Teatro Verdi di Pisa.

«Una nuova e rilevante tappa di una carriera che sta confermando il giovane artista calabrese tra le più brillanti realtà del “bel canto” italiano, un artista che ha già calcato con successo prestigiosi palcoscenici nazionali e internazionali e che si prepara a questa nuova impegnativa e importante prova artistica». Dopo Pisa l’opera sarà rappresentata il 5 dicembre al Teatro Giglio di Lucca e successivamente a Pescia.

Sabato prossimo al Teatro Verdi di Pisa sarà presente anche l’onorevole Federico Gelli, parlamentare toscano che è stato più volte in Calabria e in particolare a Diamante, in occasione di vari eventi tra cui il Festival del Peperoncino. Nelle note del Teatro del Giglio il “Convitato di Pietra” viene rappresentato come: «Una deliziosa e originale opera da camera del compositore lucchese Giovanni Pacini (1796-1867), in auge nel corso dell’Ottocento, con brani musicali alternati a dialoghi parlati e destinata a un contesto privato e familiare».

Si legge ancora nella presentazione: «L’opera è agile e musicalmente ben strutturata, composta sul libretto di Gaetano Barbieri, la cui caratterizzazione dei personaggi è ben più semplice della versione mozartiana.

Interessante il registro vocale di Don Giovanni (tenore anziché baritono), la cui romanza “Luna, conforto al cor dei naviganti” è ancora oggi considerata la pagina migliore dell’intera opera, si nota l’assenza di Donna Elvira, il cui ruolo viene assunto da Zerlina e che ascolterà Ficcanaso nell’enumerazione delle conquiste del padrone».

A dirigere l’opera sarà Daniele Ferrari a cui si deve la prima esecuzione in tempi moderni, da lui preparata insieme con Jeremy Commons sulle parti per l’esecuzione del 1832, corrette grazie al confronto con il manoscritto autografo conservato alla Biblioteca Comunale “Carlo Magnani” di Pescia.

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