Lettera di chiarimento sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Spezzano Piccolo

ex_sindaco_spezzano_piccolo_stefania_rotaSPEZZANO PICCOLO (COSENZA) – In merito alla decisione presa qualche giorno fa sulle sorti dell’amministrazione Rota, ed in seguito alle ripetute richieste di chiarimento pervenuteci da molti concittadini circa l’accaduto, come gruppo di opposizione sentiamo la necessità di chiarire le motivazioni che ci hanno spinto a decidere per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Spezzano Piccolo.

  • Come tutti quanti sanno, il nostro gruppo è stato eletto sulla base di un programma politico/elettorale preciso, diametralmente opposto rispetto a quello sul quale l’ex maggioranza ha ricevuto il mandato di governo. Risultava pressoché impossibile per noi, quindi, iniziare a sostenere un altro programma di governo senza tradire il mandato elettorale che molti elettori ci avevano affidato. Queste pratiche di spartizione opportunistica delle cariche comunali, di cambiamenti di casacca in corso d’opera, appartengono alla peggiore tradizione trasformista che ha logorato il nostro paese e dalla quale vogliamo stare alla larga. Prima di prendere questa decisione, abbiamo incontrato entrambe le parti della frantumata ex maggioranza comunale. L’unico modo per entrare in maggioranza, senza snaturare i principi su cui siamo stati eletti, sarebbe stato quello di modificare la futura azione di governo in base ai punti nodali del nostro programma. In virtù di questa convinzione, abbiamo incontrato l’ex Sindaca, la quale ci ha chiarito che avrebbe concesso soltanto qualche piccola integrazione programmatica e che, in compenso, ci avrebbe affidato un incarico in giunta. Non avremmo potuto svendere i nostri principi politici ed amministrativi in cambio di incarichi o prebende; Non sarebbe stata possibile alcuna azione amministrativa concreta senza la sussistenza di un programma d’intenti comune. Avremmo, tutt’al più, rappresentato una stampella per rendere possibile una futura resa dei conti contro i dissidenti, diatriba che avrebbe avuto effetti nefasti per il nostro paese.
  • La vera ragione dello scioglimento anticipato del consiglio comunale è da ricercare nel deterioramento dell’armonia politica all’interno della maggioranza stessa. E’ risaputo che, da un po’ di tempo, i rapporti tra la Sindaca ed alcuni settori della società che l’avevano fortemente sostenuta, si erano incrinati, fino a giungere alla rottura definitiva.
  • L’eccessiva eterogeneità della lista Futura, caratteristica che ne ha fatto un informe cartello elettorale privo di una specifica cultura politica e di un solido programma di governo che poggiasse su una chiara visione amministrativa, non ha tardato ad implodere ed a smembrarsi in due fronti oramai troppo distanti, eccessivamente ostili per poter pensare di ristabilire le condizioni di convivenza pacifica accordandosi con l’una o con l’altra fazione.
  • D’altronde noi non abbiamo mai fatto mistero dell’incompatibilità politica con l’amministrazione Rota, nello specifico, rispetto a :
    1. Gestione inaccurata delle finanze: in particolare abbiamo criticato e messo in evidenza un aumento di spesa Sorical del 40% in un anno;
    2. Inaccurata ed inefficiente gestione del personale che ha gravato sui servizi essenziali, come pulizia del verde e delle strade;
    3. Mancanza di trasparenza nei provvedimenti amministrativi: nello specifico, è stato fatto un concorso senza commissione giudicatrice per l’assegnazione di 3 tirocini formativi retribuiti, finanziati dalla Provincia di Cosenza;
    4. Negazione di un Consiglio Comunale aperto nonostante la Prefettura, dopo la nostra segnalazione, ha invitato la maggioranza a convocarlo;
    5. Aumento dei disservizi, in particolar modo con l’erogazione idrica, a cui si è accompagnata una netta chiusura con il gruppo d’opposizione per tale problema: Ricordiamo che abbiamo lavorato per cercare una soluzione al problema dall’1/03/2016, richiedendo la documentazione all’Utc, e che questa ci è pervenuta in notevole ritardo.

Il gruppo di minoranza ha sempre espresso parere contrario argomentando sui limiti dei provvedimenti. Pertanto ha fatto ciò che il dovere civico, il buon senso e la Democrazia indicavano come l’unica strada da poter percorrere.

 

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