Delegazione dei Radicali visita il Carcere di Paola. Chiesta la “sorveglianza dinamica”, parere favorevole del Capo del Dap

delegazione_radicale_ist__pen_paolaPAOLA (COSENZA) – Dopo la pausa agostana, gli esponenti del Movimento dei Radicali Italiani, hanno riavviato l’attività ispettiva in tutti gli Istituti Penitenziari della Regione Calabria. Dopo le visite effettuate presso le Case Circondariali di Cosenza e di Castrovillari, una Delegazione guidata da Emilio Quintieri, già membro del Comitato Nazionale dei Radicali e composta da Valentina Moretti, Shyama Bokkory, Maria Ferraro, Roberto Blasi Nevone e dall’Avv. Aldo Cicero del Foro di Paola, ha effettuato una visita presso lo stabilimento penitenziario di Paola. In particolare, la Delegazione, accolta dall’Ispettore Capo Antonio Nilo Russo, Vice Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria e dall’Ispettore Capo Ercole Vanzillotta, si è soffermata a riscontrare se le condizioni strutturali e detentive fossero in linea con il dettato normativo, tenuto conto anche delle criticità rilevate nella visita del 16 luglio scorso.

Al momento della visita i detenuti, tutti appartenenti al Circuito della Media Sicurezza, erano 205 a fronte di una capienza regolamentare di 182 posti (23 in esubero), dei quali 129 italiani e 77 stranieri. Di questi solo 152 avevano una condanna definitiva. Gli altri reclusi nell’Istituto (53) erano imputati (14), appellanti (14) o ricorrenti (25) cioè non definitivi. C’erano anche 4 detenuti tossicodipendenti, 9 lavoranti all’esterno, 55 lavoranti alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria. Numerosi i casi psichiatrici. Un altro detenuto, da tempo ristretto a Paola, finalmente è riuscito ad ottenere dal Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro il beneficio della semilibertà ed è stato subito trasferito presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia. C’era anche un detenuto straniero sottoposto al regime della sorveglianza particolare prevista dall’Art. 14 bis poiché ritenuto pericoloso per la sicurezza penitenziaria. Quest’ultimo, proveniente dal Carcere di Livorno, è stato trovato nella prima sezione detentiva, in una camera individuale, sprovvista di televisore e fornello. Per la Delegazione tali restrizioni, imposte dal decreto applicativo, sono illegittime poiché non strettamente necessarie per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza per cui chiederà l’intervento del Magistrato di Sorveglianza di Cosenza per farle annullare.

Altra criticità riscontrata è rappresentata dalla carenza di personale di Polizia Penitenziaria (2 Commissari, 7 Ispettori e 10 Sovrintendenti) e dell’Area Educativa (2 Funzionari della professionalità giuri dico – pedagogica). A tal proposito la Delegazione ha raccolto l’unanime lamentela dei detenuti del Padiglione a custodia attenuata i quali hanno inteso evidenziare che da circa 2 mesi non vedono un Educatore con tutte le conseguenze che ne derivano, anche dal punto di vista trattamentale.

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E’ stato accertato che, come promesso, sono stati conclusi i lavori di ristrutturazione della Palestra, resisi necessari al fine di apportare gli adeguamenti utili per il suo corretto funzionamento. Sono circa 30 i detenuti che ogni giorno ne fruiscono sia la mattina che il pomeriggio. Permangono, invece, le problematiche afferenti il Servizio Sanitario Penitenziario. Ci sono vari detenuti che attendono, ormai da circa un anno, di essere sottoposti a visite specialistiche nei presidi sanitari esterni territoriali. Così come restano ancora le proteste per la mancata ricezione dei canali televisivi. In merito la Direzione del Carcere ha assicurato di aver già interpellato una ditta specializzata affidandole l’incarico dei lavori per apportare delle modifiche tecniche alle linee di derivazione e dei punti presa tv all’interno delle celle. Gli stranieri hanno infine rappresentato la mancanza di un mediatore linguistico e interculturale.

La Delegazione Radicale ha ritenuto opportuno proporre che anche nella Casa Circondariale di Paola venga attuata la “sorveglianza dinamica” come ormai avviene in tantissimi altri Penitenziari d’Italia. Sul punto il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo ha riferito che “In merito all’attuazione della sorveglianza dinamica, posto che l’attuazione della stessa richiede interventi, anche di tipo tecnologico, che non possono essere risolti direttamente dal plesso penitenziario ma che necessitano del coinvolgimento del Provveditorato Regionale e delle competenti Direzioni Generali, saranno effettuate le opportune verifiche al fine di favorire il modello operativo de quo”. Nei prossimi giorni i Radicali visiteranno la Casa di Reclusione di Rossano, le Case Circondariali di Reggio Calabria “Giuseppe Panzera” e di Locri nonché la Casa di Reclusione di Laureana di Borrello “Luigi Daga”.

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