Oliverio ad Amantea per sostenere le ragioni del SI al referendum costituzionale

imageAMANTEA (COSENZA) – “State tranquilli e stiano tranquilli tutti quelli che sono abituati a fare dietrologia a buon mercato: non c’è nessuno scambio, nessuna promessa, nessun patto di interesse fra me e Matteo Renzi, ma la mia profonda convinzione della necessità di una riforma costituzionale per il nostro Paese”.
Ha esordito così il presidente della Regione, Mario Oliverio, rivolgendosi alla numerosissima platea di sindaci, amministratori locali e cittadini presenti alla manifestazione pubblica promossa dal Circolo locale del Pd presso le scuole medie di Amantea, nel corso della quale sono intervenuti anche il segretario provinciale del Pd, Luigi Guglielmelli e la deputata del Pd, Enza Bruno Bossio.
“Quando nel mese di giugno, e quindi in tempi non sospetti, da Lamezia diedi vita ai comitati per il SI’ in tutta la Calabria -ha spiegato Oliverio- lo feci perché capii che questa è un’occasione unica ed irripetibile per mettere il nostro Paese al passo con i paesi più avanzati del mondo e dell’Europa”.
Dopo aver messo in evidenza i due capisaldi fondamentali della riforma che consistono nel superamento del bicameralismo paritario e nel riordino del rapporto tra Stato e Regioni, il presidente della Giunta regionale ha ricordato i vari tentativi falliti di riformare la Costituzione compiuti nel corso degli anni e la necessità, sempre più impellente, di adeguare il nostro Paese all’Europa e al mercato globale, eliminando una volta per tutte ostacoli, lungaggini e farraginosità nell’ attività legislativa.
“Se il 4 dicembre dovesse prevalere il No -ha aggiunto- tutto rimarrà come prima e noi ci ritroveremo di nuovo davanti ad un Paese bloccato ed ingessato e passerebbero almeno altri 40 anni prima che si possa ripetere il tentativo di riformarne la Costituzione. Ma davvero -si è chiesto Oliverio- c’è ancora qualcuno che crede nel fatto che, una volta bocciata l’attuale proposta di riforma e sventato il pericolo di essere mandati a casa definitivamente, i senatori si metteranno intorno ad un tavolo per dar vita, in pochi mesi, ad un’altra proposta di riforma?”.
Entrando neI merito dei contenuti del referendum, Oliverio ha aggiunto: “Il tema su cui siamo chiamati ad esprimere il nostro voto è sull’ammodernamento del Paese e non su Renzi-sì o Renzi-no. Capisco la spregiudicatezza e la strumentalizzazione portata avanti dal centrodestra che cerca di cavalcare politicamente il risultato della consultazione per mandare a casa l’attuale governo e per sostituirsi ad esso, ma non riesco assolutamente a comprendere quegli amici e quei compagni, che ho stimato, stimo e continuerò a stimare lo stesso, che si prestano a questo tentativo. Né mi convince il fatto che si possa utilizzare il referendum per consumare una rivincita contro Renzi, guardando ad esso come ad un pre-congresso del Pd. Ci sarà un tempo per il congresso e uno per giudicare Renzi attraverso le elezioni. Qui si tratta di altro: occorre esprimersi nel merito di una riforma che riguarda la modernizzazione e il futuro del nostro Paese”.
A questo punto il Governatore della Calabria ha parlato del ruolo che il Mezzogiorno e la nostra regione possono avere in questo importante e decisivo momento storico.
“Non c’è dubbio alcuno -ha rimarcato Oliverio- che in momenti così delicati ed importanti, schierarsi dalla parte sbagliata significherebbe accentuare ulteriormente la marginalità del Mezzogiorno e della nostra regione. Per questo motivo sono convinto che il Sud e la Calabria dovranno esprimere una forte spinta in direzione del cambiamento e della crescita”.
Dopo aver sottolineato il lavoro compiuto dalla giunta regionale in questi due anni di governo, “un lavoro faticoso, compiuto tutto in salita e di cui oggi si cominciano a vedere i primi frutti, che ha visto e continua a vedere resistenze enormi, il presidente della Regione ha rimarcato la necessità di spingere in direzione del rafforzamento del cambiamento “irreversibile” in atto nella vita della nostra regione e del nostro Paese.
“Il 4 dicembre, all’indomani del voto referendario –ha proseguito Oliverio- non si voterà per determinare il giudizio universale, ma sarà un’occasione importante per fare andare avanti e rafforzare il fronte del cambiamento. Se vince il No avremo la responsabilità di aver riconsegnato il Paese alla compagnia dei Grillo, dei Salvini, dei Monti, dei Brunetta e dei Berlusconi che negli ultimi anni hanno avuto una parte importante nel determinare i gravi guasti che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Quando oggi vedo in Calabria alcuni di quelli che hanno governato la nostra regione negli ultimi cinque anni alzarsi in piedi ed emettere sentenze negative contro la nostra azione di governo, mi vengono i brividi. Per questo motivo è importante e necessario che la Calabria e i calabresi diano un contributo determinante al processo di cambiamento in atto”.
“Se lo faremo, come sono certo –ha concluso il presidente della Giunta regionale- il giorno dopo potremo dire anche noi, con orgoglio, di aver contribuito a scrivere, con la nostra penna e con il nostro inchiostro, una pagina importante del nostro Paese. E quando si contribuisce, da protagonisti, a scrivere pagine importanti per il futuro di un Paese, si accresce notevolmente anche il proprio peso specifico e la propria capacità di incidere sulle scelte future”.

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