Studenti Unical e Radicali in visita alla Casa di Reclusione di Rossano. Presenti 212 detenuti, 13 per terrorismo internazionale di matrice islamica

ROSSANO (COSENZA) – Nei giorni scorsi si sono concluse le visite programmate dai Radicali Italiani agli Istituti Penitenziari della Provincia di Cosenza, alle quali hanno preso parte gli Studenti di Giurisprudenza dell’Università della Calabria che seguono il corso di Diritto Penale tenuto dal Prof. Mario Caterini, anch’esso presente all’iniziativa.

Dopo aver visitato le Case Circondariali di Castrovillari, Cosenza e Paola, la Delegazione visitante, guidata dagli esponenti radicali Emilio Enzo Quintieri e Valentina Anna Moretti, autorizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, ha fatto visita alla Casa di Reclusione di Rossano, diretta dal Dirigente Giuseppe Carrà, ove è stata accolta dal Comandante di Reparto F.F. della Polizia Penitenziaria, Ispettore Capo Pierangelo Bennardo, dal Responsabile dell’Ufficio Matricola Sovrintendente Damiano Cadicamo e dal Capo dell’Area Giuridico Pedagogica Rita Giglio.

Nell’Istituto di Rossano, al momento della visita, erano presenti 212 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 206 posti (6 in esubero). La maggior parte dei detenuti (121) appartiene al Circuito Penitenziario dell’Alta Sicurezza (118 As3 Criminalità Organizzata e 13 As2 Terrorismo Internazionale di matrice islamica) mentre gli altri (80) appartengono al Circuito della Media Sicurezza. Gli stranieri presenti sono 53 dei quali 19 Alta Sicurezza (6 As3 e 13 As2) e 34 Media Sicurezza. Per quanto concerne le posizioni giuridiche della popolazione detenuta, essendo Rossano una Casa di Reclusione, ospita prevalentemente condannati a pene superiori ai 5 anni: 6 sono i giudicabili, tutti As2; 2 gli appellanti, 1 As2 e 1 Media Sicurezza; 4 i ricorrenti, 3 As2 e 1 Media Sicurezza e 199 i definitivi, 118 As3, 3 As2 e 78 Media Sicurezza. Tra i definitivi vi sono 27 ergastolani, 24 dei quali ostativi. Vi è anche un detenuto ammesso alla semilibertà e altri 4 sono quelli che lavorano all’esterno secondo quanto previsto dall’Art. 21 della Legge Penitenziaria. 84 sono i detenuti che lavorano nell’Istituto alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria.

Per quanto concerne le ulteriori “caratteristiche” delle persone detenute, è stata rilevata la presenza di 25 tossicodipendenti, 12 Alta Sicurezza e 13 Media Sicurezza, 1 dei quali in terapia metadonica, di 1 sieropositivo ed 80 con patologie psichiatriche. Non vi sono, invece, detenuti con disabilità motorie.

Relativamente agli “eventi critici” sino ad ora non si registrano suicidi, decessi per cause naturali, atti di autolesionismo o tentati suicidi, eccetto 3 aggressioni al personale dipendente dell’Amministrazione Penitenziaria, per futili motivi, verificatisi di recente ad opera di S.C., 35 anni, originario di Taranto, detenuto con problemi di tossicodipendenza, giunto nell’Istituto nei giorni precedenti e con fine pena fissato al 12 agosto prossimo. Per questi motivi, al momento della visita, il detenuto si trovava in isolamento, in via cautelare, in attesa della decisione del Consiglio di Disciplina.

La Delegazione, accompagnata dal personale dell’Amministrazione Penitenziaria, ha visitato tutto l’Istituto non rilevando particolari problematiche, se non quelle già note quali la carenza di personale del Corpo di Polizia Penitenziaria e l’assenza da un po’ di tempo del Funzionario Comandante di Reparto, la difficile ricezione dei canali televisivi nelle camere dei detenuti, l’inadeguatezza del campo sportivo ed il mancato inizio dei lavori di rifacimento dello stesso e la mancata attuazione della custodia aperta, c.d. “sorveglianza dinamica”, per entrambi i Circuiti Penitenziari. Le criticità rilevate saranno segnalate dai Radicali Italiani ai vertici apicali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, alla Magistratura di Sorveglianza competente ed al Garante Nazionale dei Diritti dei Detenuti presso il Ministero della Giustizia.

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