Verdi Calabria: “La vera emergenza è la messa in sicurezza del territorio”

Verdi Calabria continua a lanciare l’allarme sulle condizioni in cui versa il nostro territorio a causa delle continue calamità che colpiscono il nostro paese, la nostra regione.

«Pochi giorni fa proprio in un nostro articolo, abbiamo lanciato la proposta di utilizzare i fondi già stanziati nella prossima finanziaria, anziché destinarli ai gruppi parlamentari, utilizzarli per la messa in sicurezza del territorio, per il dissesto idrogeologico ed abbiamo aggiunto di togliere dall’agenda del governo l’inutile PONTE sullo stretto; perché, prima, bisogna costruire strade adeguate. Abbiamo chiesto il completamento della carta geologica del territorio nazionale, strumento fondamentale, per capire quali zone della Penisola possano essere a rischio.

Il territorio si rivolta. L’eccezionalità delle piogge si accompagna all’incuria lungo i decenni, dell’aggravarsi del cosiddetto rischio idrogeologico.

Tra le tante segnalazioni che ci pervengono il nostro Coordinatore di Europa Verde – Verdi della fascia tirrenica cosentina Andrea Biondi ci porta all’attenzione di quanto è accaduto con le ultime ondate di maltempo: delle frane che hanno investito la Statale 18 che collega Maratea con la parte nord della Calabria tirrenica e i massi che sono arrivati fin sulla spiaggia. Inoltre, nel tratto della Provinciale Maierà, SS118 in provincia di Cosenza, altri inneschi di movimenti franosi si sono manifestati lungo tutta l’arteria provinciale che collega il centro storico alla SS 18, unico collegamento viario con la costa. Ancora una volta siamo alla conta dei danni causata dall’ondata di maltempo che ha colpito la nostra regione e non solo. Il clima cambia ma l’Italia resta ferma allo stesso punto. Siamo in un paese dove l’emergenza si è trasformata in ordinaria amministrazione, è sempre lo stesso copione. Una soluzione esiste lo ripetiamo da anni nell’indifferenza generale: prevenzione»!

Così in una nota Elisa Romano, Direzione Nazionale Europa Verde Verdi.