Mario Occhiuto replica a Sergio Rizzo

sindaco_occhiuto_1COSENZA – Un vero e proprio infortunio statistico, non può essere diversamente, ha costretto un commentatore autorevole come Sergio Rizzo a posizionare la città di Cosenza all’ultimo posto di una graduatoria legata all’attrattività delle attività economiche.

Si tratta di un errore, evidentemente, in buona fede perché poggiato su una disamina di fonti statistiche Unioncamere, assolutamente datate di qualche anno e che restituiscono un’immagine distorta della qualità dei servizi pubblici offerti alle imprese dalla città di Cosenza.

In particolare, giova ricordarlo, sulla raccolta differenziata, il Comune di Cosenza è l’unica città capoluogo del Sud che, insieme a Salerno e ad Andria, ha raggiunto la percentuale del 60%. Ricevendo già numerosi riconoscimenti nell’ultimo anno da Legambiente e Conai.

In termini di servizi idrici, è stato completato il rifacimento di un quinto dell’intera rete idrica urbana, dopo 40 anni di assoluto immobilismo dinanzi ad una rete colabrodo con perdite di portata valutate intorno al 70%.

Sono stati riorganizzati i servizi di manutenzione e cura del verde attraverso l’indizione di nuove gare pubbliche per le cooperative sociali.

E’ in pieno svolgimento la realizzazione del progetto di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica attraverso la sostituzione di tutti i corpi illuminanti con nuove lampade a led.

Sono state istituite corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale attraverso la creazione di Circolari Veloci e, contestualmente, sono state previste piste ciclabili e percorsi tattili per le persone con disabilità.

Sono stati riqualificati tutti gli spazi liberi aperti del centro cittadino con nuovi marciapiedi, piazze pedonali e parcheggi.

Cosenza sta portando avanti uno dei pochi progetti Smart City sull’efficientamento energetico per l’abbattimento della CO2.

Questi sono fatti, pratiche di buon governo, buone pratiche che, evidentemente, le statistiche di Unioncamere non sono riusciti a catturare.

Dispiace, perché le graduatorie hanno senso se i criteri appaiono oggettivi, confrontabili e misurabili.

Quando dalle statistiche sparisce il lavoro realizzato, duramente e con tanti sacrifici anche finanziari, si fa disinformazione. E questo offende Cosenza, i suoi cittadini, le sue imprese e la sua Amministrazione.

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