Il candidato a Sindaco Occhiuto su Pronto soccorso dell’Annunziata: ”Chi può cambi le cose”

mario_occhiutoCOSENZA – “Nel 2014 firmai ordinanza per sbloccare l’assunzione dei medici nei reparti di emergenza. Nel 2016 situazione ancora da terzo mondo. Chi può, cambi le cose”.

“Mentre il presidente della Regione Mario Oliverio e il commissario al Piano di rientro della Sanità Massimo Scura, vale a dire i vertici deputati a occuparsi della salute dei calabresi, litigano fra loro, ai cittadini non resta che pregare di non dovere incorrere nei disagi infernali in cui sono precipitati i nostri reparti di pronto soccorso”.

Lo dichiara Mario Occhiuto in relazione alle continue denunce degli utenti e del personale sanitario, in particolare verso le condizioni in cui versa da troppo tempo l’area di emergenza dell’ospedale civile dell’Annunziata a Cosenza.

“Credo che di fronte alle immagini di attesa da terzo mondo a cui purtroppo, entrando al pronto soccorso del nosocomio cittadino, ci siamo abituati – rimarca Occhiuto – ci sia soltanto da smettere di parlare e iniziare ad agire. Il sottoscritto, già in tempi non sospetti, lontano da campagne elettorali, aveva provato ad attivare qualcosa di concreto nonostante, da sindaco di Cosenza, pur essendo la massima autorità sanitaria sul territorio, non avessi competenze di azione in materia”.

Mario Occhiuto si riferisce a fatti precisi e ad una loro precisa cronologia.

Il 18 giugno 2014 aveva visitato per l’ennesima volta (e per pochi minuti, in modo da non interferire con gli interventi del reparto) il pronto soccorso dell’Annunziata portando al primario Francesco Crocco ed a tutti i medici e agli infermieri la propria vicinanza per i compiti delicatissimi da svolgere in una situazione difficile e troppo spesso al limite della regolarità oltre che della sicurezza. “Siete degli eroi”, aveva detto loro Occhiuto in quella circostanza sottolineando la gravosa carenza di personale.

Una carenza di personale per cui, il 5 luglio 2014, con un atto di responsabilità personale senza precedenti in Italia, Occhiuto aveva firmato un’ordinanza contingibile e urgente con la quale ordinava all’Azienda ospedaliera l’assunzione di sette medici al pronto soccorso dell’Annunziata. Giova adesso ricordare le dichiarazioni che l’allora Sindaco pronunciò quel giorno in conferenza stampa: “Il senso dell’ordinanza qual è? Non è più possibile doverci muovere sempre in emergenza. In Calabria ci muoviamo in emergenza per i rifiuti, i trasporti, per la sanità. All’Annunziata c’è un numero di accessi assolutamente sproporzionato rispetto al personale che vi opera. Questo attiene al campo dell’incolumità delle persone e della salute pubblica, ecco perché questo mio atto straordinario vuol suscitare una riflessione. Al momento abbiamo messo una toppa a un problema serio, ma questa toppa ovviamente non risolve il problema. L’ordinanza è un fatto limitato che non dissolve la crisi della sanità sul territorio. Io interpreto la politica in questa maniera: a favore del bene collettivo, favorendo ciò che è assolutamente necessario. Il mio atto mira a scuotere le coscienze e ad evitare dei rischi ai cittadini”.

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Ad oggi, però, quell’atto, in seguito impugnato dalla stessa Azienda ospedaliera che inizialmente lo aveva richiesto e sostenuto, è caduto nel vuoto.

Le condizioni del pronto soccorso locale appaiono uguali se non addirittura peggiorate.
“In questi anni alla guida della città – conclude Occhiuto – non si contano gli appelli che ho lanciato, le lettere agli organismi preposti, le pubbliche denunce e le frasi di vicinanza ai pazienti e al personale sanitario. Non so come si possa fare a rimanere immobili davanti alle scene di sofferenza quotidiana che, nell’attesa di un intervento medico, peggiorano la sofferenza di chi è costretto a entrare in ospedale per cure di emergenza. Chi può – chiosa – agisca subito”.

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