COSENZA – Un lungo elenco di opere già realizzate per introdurre i progetti da attuare nell’immediato futuro e attribuire al Centro storico quelle funzioni turistiche che ne garantiscano la sopravvivenza nel tempo.
E’ durato oltre un’ora, questa mattina, l’intervento del sindaco Mario Occhiuto all’incontro con i giornalisti e i cittadini convocato proprio “per fare a 360 gradi il punto sulla situazione” che riguarda la zona vecchia di Cosenza.
L’appuntamento rientra nello specifico intento politico-amministrativo di organizzare periodicamente dei confronti programmatici che allarghino la partecipazione delle persone al governo comunale (e oggi la sala della Casa delle Culture si presentava affollata di addetti ai lavori e curiosi interessati all’argomento).
Al tavolo con il Sindaco c’era il capo di gabinetto Antonio Molinari, mentre in platea erano presenti gli assessori Francesco Caruso, Loredana Pastore, Carmine Vizza e Rosaria Succurro, il presidente del Consiglio Pierluigi Caputo, alcuni consiglieri comunali, dirigenti, collaboratori del primo cittadino, il presidente dell’Ordine degli architetti di Cosenza, diversi architetti, ingegneri e, in particolare, è stata molto apprezzata la presenza del professor Marco Dezzi Bardeschi, esimio teorico del restauro e progettista del restauro del Castello svevo del capoluogo bruzio.
Proprio l’antico maniero federiciano, fruibile in tutte le sue componenti per la prima volta a memoria d’uomo grazie all’Amministrazione Occhiuto, è stato più volte citato dal primo cittadino a proposito degli interventi volti alla rinascita e alla riqualificazione del Centro storico.
“La situazione è complessa e nessuno lo nega – ha esordito il sindaco Occhiuto – Per questo motivo va affrontata anche e soprattutto con l’aiuto dei cittadini e in particolar modo dei cittadini che vivono nel Centro storico. Noi cerchiamo sempre le soluzioni migliori ma se non c’è un coinvolgimento attivo delle persone non si va da nessuna parte -ha precisato- Tanto per cominciare, ci sarebbe da fare la storia di questa zona della città”.
Ed ha così snocciolato, il Sindaco, le varie fasi che dalla seconda metà del Novecento hanno condotto allo stato attuale.
“Negli anni ’60 – ha sottolineato Occhiuto – a causa delle politiche attive, e dunque volute apposta, attuate scientemente, perpetuate nelle città italiane e non solo quindi nella città di Cosenza, la gente si è spostata dai centri storici”.
Il centro storico bruzio, ha poi spiegato nel dettaglio, com’è noto sorge su una collina ed ha problemi di accessibilità. “Inoltre c’è un problema strutturale -ha aggiunto Occhiuto- perché molti edifici sono costruiti con materiali poveri, di risulta. Ci sono problemi di rete idrica, eccetera. Insomma varie problematiche che non corrispondono alle problematiche che siamo abituati a fronteggiare per le abitazioni contemporanee. Cosa può fare un Comune?”.
Mario Occhiuto ha posto il quesito dando subito una risposta.
“Innanzitutto -ha detto- il Comune ha messo in sicurezza tutti gli edifici pubblici. Recuperando un pezzo di città, infatti, il proprietario dell’immobile privato è stimolato a intervenire sulla sua casa. L’Amministrazione, fin qui, ha riqualificato tutti i monumenti storici, le fontane, i palazzi antichi di proprietà pubblica come ad esempio palazzo Gervasi. Tutto ciò nei primi cinque anni del mio mandato. Ora manca veramente poco, manca mettere mano all’ex ricovero Umberto I (di cui dobbiamo stabilire precisamente la proprietà) e all’ex Villaggio del fanciullo. Sono quindi rimaste poche le strutture di proprietà pubblica che dobbiamo ancora recuperare”.
Non ha mancato di ricordare, il Sindaco, che tra i numerosi interventi attuati dall’Esecutivo per riqualificare il Centro storico, rientrano quelli relativi all’illuminazione e alla raccolta differenziata, nonché alla bonifica dei fiumi.
“Inoltre -ha aggiunto- abbiamo creato diversi incentivi per i commercianti nel Centro storico. Abbiamo ideato tutta una serie di attività culturali, siamo stati premiati allo Smau 2015 di Napoli per i BoCs Art sul lungofiume”.
E poi un’operazione faticosa e importante: “Come Comune, abbiamo rintracciato tutti i proprietari degli immobili privati stilando una mappatura anagrafica non semplice, visto che molti sono emigrati all’estero e diverse abitazioni risultano in sub-affitto. È vero che il centro storico crolla, ma crolla dagli anni ‘50. A tal riguardo, io personalmente ho firmato centinaia di ordinanze di messa in sicurezza a danno”.
Mario Occhiuto, che di professione è architetto e conosce approfonditamente la materia non soltanto in qualità di amministratore, ha specificato come la città viva di funzioni che la rendono viva in quanto agglomerate tra loro.
“Se i privati non mettono in sicurezza queste case -passaggio fondamentale dell’intero discorso- queste case saranno sempre a rischio. Oggi paghiamo i decenni di politiche attive (cioè fatte scientemente, apposta) che hanno spopolato i centri storici -ha ripetuto- Per queste ragioni nel nuovo Piano abbiamo previsto un piano di recupero che contiene degli incentivi. Lo ribadisco: il problema è complesso ed occorre intervenire in vari modi”.
L’Esecutivo, che fin dall’insediamento nel 2011 ha manifestato grande attenzione all’annosa questione, già solo nel Centro storico ha attuato, per dare l’idea, lo spiazzamento manuale dedicato a tutte le strade. “Qui -ha rammentato il Sindaco- abbiamo portato gli stessi servizi e anche di più rispetto alla città nuova. Certo, non basta. Oggi dobbiamo intervenire sulla proprietà privata per limitare i rischi di incolumità per le persone. E dobbiamo intervenire sul flusso turistico per creare interesse”.
A breve è prevista la costituzione di una squadra che ripari il selciato soltanto nel Centro storico. Ed è stato reso noto che, nell’Accordo di programma in attesa di firma con la Regione Calabria c’è anche il collegamento dai BoCs Art al parcheggio del Castello con la realizzazione di un’ovovia. “Anche questo -ha evidenziato il Sindaco- porterà a un incremento del turismo invogliando ad andare in questa zona. Nello stesso accordo con la regione è previsto l’abbattimento dell’ex hotel Jolly sul cui sito sorgerà il Museo di Alarico”.
Non ha dubbi, Mario Occhiuto, sulla vocazione di attrazione turistica che occorre sviluppare nel Centro storico per la sua rinascita.
Un ulteriore passo a tal proposito l’Amministrazione lo ha fatto nei giorni scorsi. “Abbiamo firmato una delibera e utilizzeremo fondi di bilancio per alcune demolizioni. La procedura è lunga: bisogna fare un progetto, un computo, la comunicazione al proprietario e da qui, poi, tutto l’iter che ne consegue. Anticipiamo le somme che poi recupereremo dai privati. Ma è importante -ha precisato- portare qui le persone attraverso politiche per il turismo. Intanto interveniamo sui casi più gravi a rischio cedimento, dopodiché metteremo in sicurezza altri casi più risolvibili di edifici che costituiscono un unicum. Abbiamo fatto degli incontri con la Sovrintendenza e in questi casi interverremo con catene, solai, e altro. È chiaro che non saremo esaustivi. Il Centro storico deve essere riqualificato riportandovi le persone e di conseguenza le rifunzionalizzazioni con i dovuti servizi”.
Prima di congedarsi, il sindaco Occhiuto ha rivolto un appello ai cittadini: “Dovete darci una mano, dovete crederci”.
La delibera approvata dalla Giunta presieduta dal sindaco Mario Occhiuto riporta in oggetto “Demolizione di opere per somma urgenza – Immobili siti in Cosenza – Centro Storico – Compresi tra Via Bombini, Via Gaeta e Corso Telesio”. L’importo totale dei lavori ammonta a 384.768,87 euro.