Oliverio a Cosenza: “Superare la cultura che scopre i problemi quando accadono i disastri”

cosenza_conferenza_carta_sismotettonica_1COSENZA – Prevenzione, mitigazione del rischio sismico ed idrogeologico e messa in sicurezza, in tempi rapidi, dell’intero territorio regionale. Sono queste le priorità su cui sta lavorando il governo regionale e di cui è tornato a parlare il presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso della presentazione della Carta sismotettonica e della franosità della Valle del fiume Crati svoltasi presso la Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza. All’incontro hanno partecipato il Presidente dell’ente provinciale, Graziano Di Natale, il Dirigente della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi, il professore Ordinario dell’Unical, Salvatore Critelli, il coordinatore delle attività di aggiornamento del Programma di Previsione e Prevenzione e del Piano di emergenza della Provincia di Cosenza, Pietro Mari, numerosi sindaci e rappresentanti degli ordini professionali.

Dopo aver ringraziato il gruppo di lavoro a cui, da presidente della Provincia di Cosenza aveva affidato l’incarico di redigere la Carta, in anticipo rispetto agli ultimi eventi sismici, il Presidente della Regione ha invitato gli amministratori locali a superare definitivamente “quella cultura che scopre i problemi solo quando accadono i disastri”.

“La nostra -ha detto Oliverio- è una terra ad altissimo rischio sismico ed idrogeologico. Per questo motivo abbiamo destinato ad esse il 40% delle risorse previste nel Patto per la Calabria. Abbiamo costituito un’unità operativa denominata “Calabria Sicura”, coordinata dall’assessore Francesco Russo, che sta lavorando, in collaborazione con le università calabresi, il Cnr e gli ordini professionali, all’elaborazione di un grande progetto in cui saranno definite la scala delle priorità, gli obiettivi e i percorsi per la utilizzazione delle risorse e che illustreremo, nelle prossime settimane a tutti gli amministratori locali della Calabria. Abbiamo approvato una nuova legge urbanistica attraverso cui vogliamo affermare una concezione diversa dello sviluppo e al centro della quale abbiamo posto l’obiettivo “consumo zero di suolo”, spostando l’asse verso la riqualificazione ed il recupero. Abbiamo snellito le procedure, affinchè i comuni potessero dotarsi di piani di sviluppo e di pianificazione territoriale. Al momento del nostro insediamento erano solo otto i comuni su 409 in possesso di questi strumenti. Oggi, dopo l’approvazione della nuova legge urbanistica, registriamo una netta inversione di tendenza. Il nostro obiettivo è quello di consentire, nell’arco di due anni, a tutti i comuni calabresi di dotarsi di questi strumenti. Dopo 20 anni abbiamo finalmente approvato, non senza resistenze e difficoltà, il Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica (QTRP) a cui i Comuni devono conformare le proprie scelte. Uno strumento che è una garanzia per i sindaci, che non potranno più essere accusati di bloccare le richieste e le spinte particolaristiche che provengono dai territori. Infine, bisognerà approvare e aggiornare rapidamente, informando costantemente le popolazioni e definendoli insieme ad esse, i Piani Comunali di Emergenza. In questo senso annuncio, sin da ora, che per i comuni che non si doteranno per tempo di questi piani sarà prevista una clausola negativa di accesso alle risorse della Regione. Saranno stabilite premialità e penalità. Il richiamo alla responsabilità deve valere per tutti. E’ una condicio sine qua non per uscire dalla pigrizia, dalla disattenzione e dall’indifferenza. Nei primi sei mesi del 2017 è necessario compiere un salto di qualità, acquisendo dati precisi sui Piani Comunali di Emergenza”.

“Il compito che abbiamo davanti -ha concluso il presidente della Regione- è quello di affermare una nuova cultura della prevenzione, della legalità e del rispetto delle regole. La cura dei rischi e la difesa del territorio è la più grande opera pubblica che possa mai essere costruita in Calabria e nel Paese. Un Paese che non recupera questa cultura è destinato a perire. Se lavoreremo in sinergia sono convinto che ce la faremo e che anche la nostra economia possa trarre da questo processo giovamento e vantaggi”.

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