Contratti di fiume, Oliverio: “Rientrano nella visione unitaria dell’utilizzazione delle risorse”

FILADELFIA (VIBO VALENTIA) – Il presidente della Regione Mario Oliverio è intervenuto, ieri sera, all’incontro durante il quale, nel salone della Società operaia di Filadelfia, è stato presentato il contratto di fiume del lago Angitola.

Dopo i saluti del sindaco di Filadelfia Maurizio De Nisi, sull’argomento ha relazionato il coordinatore del contratto di fiume Attilio Mazzei. intervenuti anche i sindaci dei Comuni interessati, il commissario del Parco regionale delle Serre Giuseppe Pellegrino, il presidente del Consorzio di bonifica Tirreno Vibonese, gli imprenditori Francesco De Nisi e Natale Santacroce.

Presenti all’iniziativa anche l’ingegnere Leo Pangallo della Presidenza della Regione e il dirigente generale del Dipartimento Domenico Pallaria.

La Regione Calabria con delibera di Giunta regionale n. 372/2015 ha aderito alla Carta nazionale dei contratti di fiume, e con delibera n. 301 del 28/7/2016 ha approvato il regolamento di attuazione di cui all’art. 40bis, comma 5, della L.r. n.19 del 16/aprile 2002, documento d’indirizzo per l’attuazione dei contratti di fiume e per il relativo programma per la promozione ed il monitoraggio.

Il contratto di fiume, lago e costa del bacino del fiume Angitola ricade nella provincia di Vibo Valentia e interessa direttamente i Comuni di Filadelfia, Francavilla Angitola, Pizzo, Polia, Maierato, Monterosso Calabro, Capistrano, Filogaso, S. Nicola da Crissa, Vallelonga. Tra queste Amministrazioni locali, la Provincia di Vibo Valenzia e il Consorzio di bonifica Tirreno Vibonese, territorialmente competente, sono stati siglati protocolli d’intenti per la progettazione e realizzazione di un apposito contratto di fiume, di lago e di costa ai sensi della Legge regionale di riferimento.

“I contratti di fiume – ha affermato il presidente Oliverio – sono uno strumento importante che devono però essere considerati con una visione più ampia che va oltre i confini dei singoli Comuni. I contratti di fiume si inseriscono nelle azioni messi in campo dalla Regione verso la coesione territoriale, lo sviluppo delle aree interne, la valorizzazione borghi.

Nel corso di questi quattro anni abbiamo messo in moto un processo che va verso una visione unitaria nella utilizzazione delle risorse. E i contratti di fiume rappresentano un tassello di questa visione d’insieme: un’opportunità per pianificare gli interventi in forma organica.

Con questa visione abbiamo pianificato l’attività regionale mettendo in campo ingenti risorse, evitando la frammentazione e scelto principalmente come soggetti attuatori dei fondi gli Enti locali perché più di altri possono corrispondere ai bisogni reali dei loro territori”.

Il presidente Oliverio ha quindi accennato ad alcuni provvedimenti avviati “con i Comuni protagonisti”.

Ha ricordato, tra l’altro, la realizzazione del più grande progetto di messa in sicurezza dal punto di vista sismico di oltre 1000 scuole con un investimento di 650 milioni, l’aumento della raccolta differenziata dal 12,5 ad oltre il 40 per cento, gli investimenti in infrastrutture partendo dall’accessibilità che ha visto una crescita esponenziale dei passeggeri negli aeroporti con 53 collegamenti che hanno consentito negli ultimi due anni un record di presenze turistiche, con un incremento di quelle straniere, la costituzione della società unica per gli aeroporti che ha chiuso il bilancio in pareggio, i 100 milioni per la valorizzazione dei Borghi  spostando l’asse dello sviluppo dalla cementificazione.

“Infatti – ha sottolineato Oliverio –  la legge regionale urbanistica 40/2015 detta nuove norme per un buon governo del territorio con il consumo di suolo zero, lo snellimento delle procedure, le misure di tutela e salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, il riuso e la rigenerazione urbana. Anche il contratto di fiume assume su scala locale questa visione come strumento di programmazione dal basso del territorio che mette in rete le diverse energie e potenzialità. Siamo andati controcorrente mettendo in piedi una governance intesa come l’insieme dei principi, dei modi e delle procedure per la gestione territoriale partecipata, attraverso il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali. Questa – ha rimarcato infine il presidente Oliverio –  è la sfida vera sulla quale ci siamo adoperati, sempre animati dalla bussola della legalità e della trasparenza anche attraverso l’attivazione di procedure digitali. I contratti di fiume rappresentano una grossa opportunità di sviluppo. In questo territorio ci sono grosse potenzialità. Continuate questo percorso insieme. La Regione è al vostro fianco”.

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Mazzei ha ripercorso l’iter che ha portato al manifesto d’intenti tra i diversi soggetti interessati al contratto di fiume dell’Angitola, “la cui valle – ha detto- abbraccia un’area di 190 km, comprende 18 Comuni, 19.600 mila abitanti. Tra i temi oggetto del processo condiviso di valorizzazione fluviale – ha aggiunto – emerge la riduzione rischio idraulico, la riqualificazione ambiente fluviale, la tutela dell’ambientale, la qualità delle acque la valorizzazione culturale e turistica”.

“Il comune capofila – ha evidenziato il sindaco De Nisi – è Filadelfia che, in qualità di soggetto rappresentante, coordinerà il percorso, che mette insieme Comuni, imprenditori, università, villaggi turistici, società agricole, WWF, allo scopo di favorire il processo partecipativo e ad avviare eventuali azioni condivise che dovranno portare alla realizzazione del contratto di fiume dell’Angitola”.

Gli interventi di alcuni dei numerosi partecipanti all’iniziativa hanno messo in rilievo un forte interesse per il contratto di fiume che è stato definito uno strumento di pianificazione innovativo, idoneo a coniugare sviluppo e ambiente, a far dialogare i Comuni sulle diverse problematiche dei loro territoti, un’opportunità per lo sviluppo dell’area del Vibonese “che – è stato sottolineato – ha tutte le potenzialità per crescere sempre di più”.

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