Lamezia, Matteo Salvini su corso Nicotera: “Qui c’è la Calabria che non si arrende”. Presenti anche i contestatori

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “La Consulta è una delle ultime sacche di resistenza del vecchio sistema e dice che di legge elettorale, di Parlamento e di Governo possono occuparsi solo i partiti, no gli italiani. È una scelta contro la democrazia. Poi si andrà a votare perché questi litigano ogni giorno. La decisione della consulta ha allontanato la democrazia non il voto”.

Lo ha detto ieri Matteo Salvini in Calabria nel suo nuovo tour in alcune città calabresi, in vista delle ormai vicine elezioni regionali del 26 gennaio.

A Lamezia i contestatori non si sono fatti attendere. Infatti, durante il comizio del leader leghista su corso Nicotera, a distanza di sicurezza garantita dalle forze dell’ordine, hanno esposto striscioni e urlato slogan.

Salvini li ha definiti  “figli di papà col Rolex”. “Qui c’è la Calabria che non si arrende – ha detto. Vi meritate di più rispetto agli incapaci del Pd che vi hanno governato finora’. Se qualcuno è contento delle decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno devono prendere un aereo per farsi curare fuori regione e devono spendere i soldi, andate a fischiare Renzi e Zingaretti. Andate a fischiare chi chiude i reparti dell’ospedale di Lamezia. Se qualcuno è contento che a Lamezia ci sia uno dei più grandi campi rom d’Italia, andate a vivere là dentro”.

“Evidentemente – ha proseguito – chi viene qui a fischiare non ha problemi di casa, di lavoro, di salute. Però rassegnatevi, siete in pochi: Lamezia è qua, la Calabria è qua. Là ci sono i figli di papà che cantano ‘Bella Ciao’ con il Rolex al polso. Non abbiamo paura di nulla e di nessuno. Magari un po’ di servizio militare potrà servire. Vi lascio gli insulti ma mi tengo l’impegno a lavorare in Regione”.

L’ex ministro dell’interno ha parlato di criminalità, di immigrazione, ha citato il caso della nave Gregoretti’continuerò a difendere i confini, e se vogliono processarmi, andrò a processo a testa alta”.

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