Chiusura del laboratorio d’analisi di Quattromiglia, documento dei sindaci

laboratorio_analisiRENDE (CS) – Il decreto del commissario ad Acta della Regione Calabria n°84 del 21.7.2015 prevede la riorganizzazione dei laboratori in ambito regionale con conseguente e immotivata chiusura di quelli territoriali.

Tra questi è prevista la chiusura del laboratorio d’analisi che si trova all’interno del Poliambulatorio di Quattromiglia. Il sindaco di Rende Marcello Manna che, nelle scorse settimane ha incontrato il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Gianfranco Filippelli esternando preoccupazione e allarme per la possibile chiusura del Laboratorio di Analisi di Quattromiglia, ha deciso ,con gli altri sindaci di Bisignano, Castrolibero,  Castiglione Cosentino, Luzzi, Lappano, Montalto Uffugo, Marano Marchesato, Marano Principato,  San Fili, San Vincenzo La Costa di lanciare un appello al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e al Commissario ad Acta della sanità calabrese Massimo Scura affinchè si pongano in essere tutte le azioni volte al mantenimento di una struttura di eccellenza qual è il Poliambulatorio di Quattromiglia con all’interno il suo laboratorio di analisi. Bisogna scongiurare “la chiusura del  Laboratorio- spiegano nella nota i sindaci- anche perché ha sempre svolto attività di servizi quali: dialisi territoriali, medicina del lavoro, casa circondariale, assistenza domiciliare integrata potendo accogliere ulteriori punti di prelievo ed incrementare la propria capacità lavorativa. Un lavoro svolto con molta precisione, passione e professionalità”. Ed ancora sono i sindaci a specificare che “durante tutti questi anni si è creato un rapporto di collaborazione e di fiducia tra medico e paziente. Non è giusto mettere da parte anni di professionalità ed efficenza con una chiusura inaspettata e non support ata da una chiara esigenza di cambiamento. Il laboratorio di analisi di Quattromiglia, da oltre 20 anni, è sempre stato quel punto di riferimento e quel fiore all’occhiello per cittadini di questo territorio”. Il decreto prevede punti di prelievo, ma il materiale biologico prelevato verrebbe inviato nei presidi ospedalieri Spoke ed Hub seguendo un percorso differente a seconda degli esami richiesti con possibili e prevedibili disguidi sia per l’esecuzione che per la raccolta dei dati. I sindaci sono anche preoccupati per la qualità e spiegano che “nel decreto sono previste chiusure di laboratori ospedalieri periferici sostituiti con i cosiddetti “Poct” in cui esami urgenti di prima diagnosi verrebbero effettuati con strumenti (chimica secca) simili a quelli delle farmacie, da personale ospedaliero generico e non di laboratorio”. Per tutte queste ragioni i sindaci sollecitano un incontro con Oliverio e Scura volto a scongiurare la chiusura del laboratorio. La nota termina con una precisazione importante: “Il problema non è solo di Rende -spiegano i sindaci- ma di tutto il comprensorio ed è una battaglia che va fatta nell’interesse dei cittadini e a tutela di una struttura sanitaria pubblica di grande pregio”.

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